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Venerdì 22 APRILE 2016
Milano. Calci, pugni e schiaffi a pazienti psichiatrici da operatori della Asl. 1 arresto e 4 denunce
Le investigazioni erano iniziate alla fine del 2014 quando gli stessi responsabili della casa di accoglienza avevano notato segni di possibili percosse sui pazienti. Picchiavano, insultavano, in modo gratuito, per motivi futili o addirittura senza alcun motivo, pazienti psichiatrici ricoverati in una casa di cura a Milano. Gli impiegati, cinque peruviani, sono stati già tutti licenziati. VIDEO
“Picchiavano, insultavano, in modo gratuito, per motivi futili o addirittura senza alcun motivo, pazienti psichiatrici ricoverati in una casa di cura a Milano. Si trattava di cinque impiegati della Asl di Milano, di origine peruviana. Uno di questi è stato arrestato in flagranza nei mesi scorsi; per gli altri è scattata la denuncia a piede libero”. Ne dà notizia la Polizia in una nota in cui precisa come “tutti sono stati licenziati al termine delle indagini preliminari notificate in questi giorni”.
Le indagini. Le investigazioni erano iniziate alla fine del 2014 quando gli stessi responsabili della casa di accoglienza avevano notato segni di possibili percosse sui pazienti. Gli investigatori del commissariato di "Comasina", dopo aver raccolto la denuncia e sentito anche i familiari dei degenti, hanno chiesto alla magistratura l'istallazione di telecamere per intercettare le immagini delle violenze.
Puntualmente, soprattutto nelle ore notturne, veniva accertato che “i cinque prendevano a calci, pugni, schiaffi alcuni pazienti, a volte percuotendoli con scope e "pappagalli"; le violenze erano spesso accompagnate da ingiurie rivolte ai pazienti”.
Le immagini sono state visionate in differita dagli inquirenti che hanno isolato i singoli episodi che li legavano ai cinque operatori socio-sanitari indagati. “Le attività sono state particolarmente complicate – riferisce la Polizia - anche per la scarsa attendibilità delle dichiarazioni delle vittime tutte persone interdette. In un caso si è riusciti ad intervenire nella flagranza e ad arrestarne uno; per gli altri è scattata invece la denuncia in stato di libertà”.
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