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Mercoledì 20 APRILE 2016
Caro Pizza, purtroppo non siamo tutti “medici ippocratici”
Gentile Direttore,
rispondo al mio amico Giancarlo Pizza Presidente Omceo di Bologna in merito alla sua lettera aperta, a me indirizzata. La prima considerazione che voglio fare è che l'amico Giancarlo mi sembra ne faccia una questione personale, nel senso che non sono in discussione i suoi comportamenti di " medico ippocratico" ma quelli di parte dei nostri colleghi, altrimenti non capiremmo le recenti problematiche nate sull'appropriatezza clinica.
La seconda considerazione è che nella relazione di cura con il paziente le scelte diagnostiche e terapeutiche sono sempre dettate dai bisogni, impliciti ed espliciti, rappresentati dalla singola persona così come tra l'altro previsto dalla tua “Associazione di medicina centrata sulla persona”.
La terza considerazione è che mi sembra oltre modo singolare interpretare la medicina difensivistica come “difesa del paziente” e ti ricordo che per il Medico Ippocratico vale il “Primum non nocere”.
L'ultima considerazione riguarda il ruolo dei policy makers: certamente non si tratta di soggiacere a imposizioni di politica sanitaria , nessuno può togliere al medico la sua autonomia nelle scelte che compie assumendosene la piena responsabilità, ma al contrario riconquistare attraverso un diverso comportamento il nostro rapporto con il paziente.
Utilizzare pratiche inefficaci o inappropriate è una pratica comune e documentata che, oltre ad essere potenzialmente dannosa spreca risorse preziose per un sistema pubblico universalistico.
Quindi Scelte Sagge in medicina non vuol dire che i medici fino ad oggi non siano stati saggi nelle loro scelte, ma che i medici oggi, in un contesto sociale fortemente cambiato, debbano fare scelte che rendano efficaci le loro prestazioni evitando costi inappropriati nell'interesse della collettività.
Vito Gaudiano
Vice Presidente Omceo Matera
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