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Mercoledì 20 APRILE 2016
Roma. Bimbi maltrattati all’asilo comunale: 1 educatrice arrestata e 2 sospese
I bambini, di età compresa tra i 12 e i 24 mesi, venivano strattonati e, se disobbedivano, puniti con schiaffi, violenti scossoni e urla. Forzati a mangiare, gli veniva tappata la bocca per evitare che vomitassero. Il reato contestato è di maltrattamenti aggravati.
Una educatrice è stata arrestata dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma San Pietro, Roma, per il reato di maltrattamenti aggravati. Altre 2 sono state sospese dal loro incarico. Lo rende noto una nota dei Carabinieri che fa il punto sull’ordinanza con la quale l’Autorità Giudiziaria ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di una educatrice e la sospensione dall’incarico per altre due. Le misure sono state richieste dalla Procura di Roma al G.I.P. del Tribunale capitolino.
“Le indagini – spiega la nota dei Carabinieri - sono state effettuate anche mediante intercettazioni ambientali e con l’ausilio di telecamere ed hanno permesso ai Carabinieri di accertare che, all’interno di un asilo nido comunale, i bambini sono stati sottoposti a maltrattamenti fisici e psicologici dalle tre donne, dipendenti della struttura scolastica”.
I bambini, tutti di età compresa tra i 12 e i 24 mesi, venivano strattonati, afferrati di peso e trascinati da un solo braccio da una parte all’altra degli ambienti scolastici. “Venivano forzati, ripetutamente, nella somministrazione del cibo nel corso della quale, spesso, gli veniva tappata la bocca per evitare che vomitassero”, riferiscono i Carabinieri nella nota, in cui si dice che inoltre, quando i piccoli disobbedivano agli ordini delle educatrici, queste li punivano con “schiaffi, violenti scossoni e urla”. “I bambini, inoltre, venivano spesso assicurati ai passeggini, anche per lunghissimi lassi di tempo, per controllarne la vivacità o, in maniera altrettanto afflittiva, lasciati in disparte all’interno degli ambienti della struttura scolastica mentre gli altri piccoli svolgevano le normali attività educative”.
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