quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Martedì 19 APRILE 2016
Sardegna. Arru: “A La Maddalena non vogliamo tagliare i servizi, ma differenziarli”
Lo ha garantito l'assessore regionale alla Salute, nel corso di un incontro con gli amministratori della Conferenza dei Sindaci della Gallura. e, a proposito della riforma, ha sottlineato: “Non usiamo la paura per bloccare le riforme, questo non aiuta a ragionare. Non mi sottraggo al confronto basato su dati e parametri oggettivi, di sicurezza, qualità e appropriatezza dell’assistenza”.
"La Maddalena è un'isola nell'Isola, come tale ha attenzioni diverse da quelle di altri territori. Non vogliamo togliere servizi, ma differenziarli”. Lo ha garantito l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, incontrando stamane, nella sede del Consiglio comunale maddalenino, gli amministratori della Conferenza dei Sindaci della Gallura. ha ascoltato gli interventi dei primi cittadini e le preoccupazioni per una eventuale chiusura del punto nascita dell’ospedale “Paolo Merlo”.
“Non stiamo facendo calcoli ragionieristici, qui come per il resto della Sardegna - ha replicato Arru - ma ragioniamo in termini di sicurezza. In modo particolare, nel caso di La Maddalena, dobbiamo pensare a dare garanzie alle donne, creando un percorso nascita, come previsto dalla Asl di Olbia. Ci vuole la presa in carico della mamma e poi della mamma e del bambino: sul mantenimento del punto nascita, quindi, c’è la massima apertura, purché ci sia la valutazione del singolo caso e si decida se restare al Merlo o optare per l’ospedale di Olbia”. L’esponente della Giunta ha ribadito che la riforma del sistema sanitario sardo non consiste solo nella nuova rete ospedaliera, ma riguarda la prevenzione, i servizi di cura sul territorio, un elisoccorso che sia inserito in una più ampia rivisitazione dell’emergenza-urgenza.
“Ho girato la Sardegna, ogni territorio sardo ha una sua soluzione, ma io devo fare sintesi, con un atto di programmazione che non è mio, ma di una Giunta e di una maggioranza. Non abbiamo problemi ad adattare la riforma, ma avendo chiari gli obiettivi e trovando soluzioni di equilibrio in chiave regionale. Non usiamo la paura per bloccare le riforme, questo non aiuta a ragionare. Non mi sottraggo al confronto basato su dati e parametri oggettivi, di sicurezza, qualità e appropriatezza dell’assistenza sanitaria” ha concluso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA