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Venerdì 15 APRILE 2016
Def. Papotto (Cisl Medici): “Una grande delusione”
Per il segretario del sindacato "siamo davvero alla più imbarazzante ammissione di disinteresse nei confronti della gente. Basta con le promesse non mantenute, con le mance elettorali, con la facile verve da imbonitori. Combattete la vera corruzione, debellate l'evasione, stanziate risorse adeguate, ascoltate i lavoratori e i pensionati e chi li rappresenta".
“La politica, da sempre, deve fare i conti con la necessità del consenso e la tentazione del "fare comunque". Forse è qualcosa che cresce gradatamente, forse è qualcosa di innato... fatto sta che - prima o poi - qualsiasi governo inizia ad agire senza ascoltare il popolo”. È quanto afferma Biagio Papotto, Segretario Generale Cisl Medici sul Def.
“Non parliamo solo dei dipendenti pubblici, negletti ed ignorati da tutti, no... – precisa - Quando si contrae il potere d'acquisto delle persone non ci si può aspettare di esser creduti su una ripresa sempre più fantomatica. Quando si assiste silenti alla riduzione di organici e risorse in un settore come la sanità, che DEVE essere la priorità di qualsiasi governo non ci si può riempir la bocca con trite frasi sulla necessità di ridurre gli sprechi. Né tantomeno si può tacitare la legittima attesa di centinaia di migliaia di operatori onesti con fumose motivazioni di presunta corruzione.A meno che non si sia disposti ad accettare che la gente faccia di tutta l'erba un fascio tacciando tutti i politici da corrotti, dato che "qualche caso" c’è stato, no?”.
“E allora, egregi governanti... basta - prosegue Papotto - Basta con le promesse non mantenute, con le mance elettorali, con la facile verve da imbonitori... Combattete la vera corruzione, debellate l'evasione, stanziate risorse adeguate, ascoltate i lavoratori e i pensionati e chi li rappresenta, smettete di far leggi e leggine che vi possono garantire e pensate invece a questo Paese tra 50 o 100 anni, con architetture e sistemi di welfare solidi e degni di questo nome”.
“O davvero pensate - conclude Papotto - che la gente continui a tollerare di esser male amministrata, in condizioni sempre peggiori? Quo usque tandem?”.
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