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Giovedì 07 APRILE 2016
Delega lavoro in sanità. Anche i rettori bocciano proposta sindacati. Novelli (Crui): “I doppi canali non migliorano il sistema formativo”
Il vicepresidente della Conferenza deim rettori e rettore dell’Università Tor Vergata spiega le ragioni del no alle proposte dei sindacati della dirigenza medica e sanitaria. “È necessario formare sul ‘campo’ i futuri medici, attraverso un modello di formazione multidisciplinare e intersettoriale attraverso un sistema integrato tra Università e Aziende Ospedaliere qualificate ed accreditate conforme”.
La proposta dei sindacati di categoria della dirigenza medica e sanitaria è da bocciare completamente”. È chiaro e senza troppi giri di parole il messaggio che arriva dal professor Giuseppe Novelli, vice Presidente Crui e rettore Università Roma “Tor Vergata”, in merito alle proposte di “restyling” della formazione specialistica presentate dai sindacati nei giorni scorsi che era già stata criticata ieri dal Cun. Bocciata l’idea dei contratti a tempo determinato nell’ultimo biennio. “I doppi canali non migliorano il sistema formativo”.
Professore come valuta la proposta dei sindacati della dirigenza medica e sanitaria sulla bozza di delega sul lavoro in sanità? Ci sono molte novità proprio sulla formazione specialistica. Il Cun ha già detto no. E voi Rettori?
La proposta dei sindacati di categoria dei medici è da bocciare completamente. Chiariamoci: abbiamo fatto una riforma lo scorso anno e dobbiamo ancora verificarne l’efficacia (da poco inoltre abbiamo ricostituito l’Osservatorio). Mi spiega perché dobbiamo fare una riforma al giorno? Il punto è uno: il personale specialistico deve ricevere una formazione di alta qualità e questa la riceve nelle scuole di specializzazione delle università.
Quindi non siete d’accordo nemmeno con la proposta di un rete formativa Università-Ssn?
Già esiste la possibilità per ciascuna Scuola di operare nell’ambito di una rete formativa dotata di risorse assistenziali e socio-assistenziali adeguate allo svolgimento delle attività professionalizzanti, secondo gli standard individuati dall’Osservatorio Nazionale della formazione medica specialistica .
Perché dite “no” all’idea dei contratti a tempo determinato nell’ultimo biennio?
La giunta della Crui che si è riunita ieri si è detta completamente contraria a questa idea che riteniamo vecchia e che non aggiunge assolutamente nulla. Anzi, crea un nuovo precariato non qualificato per sopperire le carenze dei vari servizi regionali.
E qual è la strada allora?
Se il problema è il lavoro la strada è unica: troviamo le risorse, attiviamo concorsi e smettiamola di inventarci degli ibridi senza né capo né coda.
I sindacati lamentano anche che i giovani specialisti hanno bisogno di prepararsi di più sul campo.
Le ripeto. I doppi canali non migliorano il sistema formativo. E’ necessario formare “sul campo” i futuri medici, attraverso un modello di formazione multidisciplinare e intersettoriale attraverso un sistema integrato tra Università e Aziende Ospedaliere qualificate ed accreditate conforme.
Sì, ma questi giovani medici che formiamo sono validi o no?
I nostri giovani professionisti sono tra i più qualificati al mondo. Infatti, sono quelli più richiesti all’estero, a dimostrazione che gli standard formativi delle nostre Scuole sono più che adeguati.
Luciano Fassari
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