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Giovedì 31 MARZO 2016
Taglio coda suini d’allevamento. Dalla Ue la raccomandazione che ne sconsiglia la pratica
La norma attualmente in vigore prevede già che il taglio non debba costituire un’operazione di routine ma sia praticato solo in presenza di ferite agli altri animali e solo quando strettamente necessario. La Raccomandazione adottata dovrebbe contribuire a ridurre tale necessità oltre a fornire migliori indicazioni per il controllo ufficiale svolto dal Servizio veterinario pubblico. LA RACCOMANDAZIONE UE
La Commissione europea ha adottato, l'8 marzo 2016, la Raccomandazione (UE) 2016/336 relativa all’applicazione della direttiva 2008/120/CE del Consiglio sulle norme per la protezione dei suini, con particolare riferimento alle misure per ridurre la necessità del taglio della coda.
La norma attualmente in vigore prevede già che il taglio non debba costituire un’operazione di routine ma sia praticato solo in presenza di ferite agli altri animali e solo quando strettamente necessario nonostante l’applicazione misure preventive. La Raccomandazione adottata dovrebbe contribuire a ridurre tale necessità oltre a fornire migliori indicazioni per il controllo ufficiale svolto dal Servizio veterinario pubblico. La necessità di questa operazione dovrà essere verificata attraverso l’esame della documentazione che comprovi l’esigenza di tali pratiche. L’attestazione deve essere rilasciata da un medico veterinario.
Al tempo stesso, è stato pubblicato un ulteriore documento con la descrizione delle migliori pratiche per gli operatori del settore volte a ridurre la necessità del taglio della coda nei diversi sistemi di allevamento. Nel testo vengono forniti una panoramica dei vari fattori che favoriscono i morsi alla coda ed elementi sulla scelta dei materiali di arricchimento ambientale, quali ad esempio paglia, fieno e corde, da utilizzare in allevamento suinicolo.
Lorenzo Proia
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