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Mercoledì 12 MAGGIO 2010
Lombardia: con federalismo fiscale 500 mln aggiuntivi

Nonostante sia ancora incerto dove andrà a parare il federalismo fiscale nel paese, i vertici della Regione Lombardia hanno iniziato a fare le prime stime. Poche linee guida, ma abbastanza certe: la Lombardia potrebbe ricevere tra i 5 e i 60 euro pro capite in più, fatto che attribuirebbe alla regione un incremento di risorse nell'ordine di 500 milioni di euro.

La Commissione tecnica per l’attuazione del federalismo fiscale inizierà a produrre i primi documenti ufficiali a fine maggio. Nel mentre le Regioni rappresentate all’interno della stessa Commissione da 7 membri, stanno valutando i primi effetti materiali della riforma. Si sta discutendo, tra l’altro, in merito alla ripartizione del fondo nazionale sanitario che, con la prossima riforma federalista, dovrebbe trovare una nuova organizzazione.


Se infatti ad oggi, la Lombardia, percepiva circa 1.600 euro l’anno pro capite, a fronte di una media nazionale di circa 1.700 euro, a causa di alcuni parametri che la penalizzavano (ad esempio l’età media degli abitanti), ora, con i parametri aggiornati, potrebbe ottenere 50-60 euro in più a cittadino. Vediamo ora dove potrebbero essere impiegate queste nuove risorse. Per il dipartimento regionale alla Sanità dovrebbero essere destinate all’assistenza territoriale (supporto domiciliare ai malati e agli anziani, cure post-ricovero ecc.) e alla prevenzione.

C’è poi la questione dei mitici costi standard, ovvero i parametri di spesa che tutte le regioni dovranno prendere come riferimento. Anche su questo punto gli esperti lombardi sembrano avere le idee chiare. Se infatti da una parte lo stesso presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, sostiene che la Lombardia ha la sanità più efficiente e risparmiosa di tutta Italia, dall’altra si è consapevoli che il mettere troppo verso il basso l’asticella, chiedendo a tutti grandi sacrifici, non conviene a nessuno, neanche alla Lombardia. Quindi, probabilmente, l’accordo verrà trovato calcolando la media dei costi di tutte le regioni, di modo che la stessa Lombardia, con un tetto spesa  teorico più alto, potrebbe ottenere dal fondo di perequazione nazionale risorse in più.

Altra questione cruciale è cosa si debba intendere per costi standard. Calcolare le prestazioni potrebbe essere cosa troppo lunga, meglio partire dalla spesa pro capite di ogni regione, dicono in Lombardia. La media di questo fattore potrebbe dunque rappresentare il costo “equo” per tutti i cittadini italiani.

Sembra, infine, che il dibattito si stia concentrando sull’Irpef. Questa dovrebbe essere l’imposta che garantirà la copertura del sistema sanitario regionale. Se le regioni riusciranno ad avere un’ aliquota elevata autogestita, l’Irap potrebbe essere lasciata alle spalle. Almeno in Lombardia.
 
 
G.R.

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