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Mercoledì 23 MARZO 2016
Medicina convenzionata. Da Commissione Salute Regioni via libera ad Atto d’indirizzo. Dall'H16 al Fondo delle Aft. Ecco la bozza
Ora il testo dovrà essere approvato in via definitiva dal Comitato di Settore Sanità. A quel punto la Sisac potrà riaprire i tavoli di trattativa con medici di famiglia e pediatri per il rinnovo degli Accordi. Saitta: “Importante riprendere il confronto. I dettagli li discuteremo strada facendo”. Tra le novità principali l’assistenza territoriale basata sulle 16 ore con il servizio notturno affidato al 118. LA BOZZA
Semaforo verde dalla commissione Salute delle Regioni alla bozza di atto d’indirizzo per il rinnovo delle convenzioni di medici di famiglia e pediatri. Ora quindi la palla torna al Comitato di Settore, che aveva chiesto un parere alla commissione, che dovrà approvare definitivamente il testo. Mossa che darà il via alla Sisac per aprire il tavolo di confronto chiusosi ormai un anno fa. Tra le novità, già anticipate nelle scorse settimane e contenute nella bozza che pubblichiamo oggi ci sono l'assistenza territoriale H16 con servizio notturno garantito dall'Emergenza Urgenza del 118.
“Abbiamo valutato oggi nella riunione della commissione Salute, come richiestoci anche dal presidente del Comitato di Settore Sanità Massimo Garavaglia, la bozza di atto d’indirizzo per il rinnovo delle convenzioni e il nostro giudizio sul testo è stato positivo”. A parlare è il coordinatore della commissione Salute delle Regioni Antonino Saitta che ci ha specificato come “al di là delle questioni specifiche (come per esempio l’h16) l’obiettivo è di far riprendere le trattative”.
Semaforo verde quindi dalle Regioni per cui “era importante accelerare per riaprire il confronto. I dettagli li vedremo strada facendo – ha detto Saitta - perché l’obiettivo è il potenziamento della rete dell’assistenza territoriale per ridurre gli accessi impropri al Pronto soccorso”.
Per quanto riguarda i sindacati la proposta di Atto d’indirizzo è stata valutata positivamente da Fimmg (seppur con qualche precisazione) mentre è stata completamente bocciata dallo Smi.
In attesa che si dipani la matassa qui di seguito le principali novità:
Aggregazione Funzionale Territoriale (AFT)
È il modello organizzativo territoriale mono-professionale in ambito distrettuale, finalizzato all’erogazione dell'assistenza da parte dei medici del ruolo unico di cure primarie (attualmente assistenza primaria e continuità assistenziale), dei pediatri di libera scelta e degli specialisti ambulatoriali ed alla realizzazione di specifici programmi e progetti assistenziali. L’AFT dei medici di cure primarie è articolata su un bacino di utenza riferito ad una popolazione non superiore a 30.000 abitanti per garantire la continuità dell’assistenza senza determinare ulteriori incrementi di costo, fermo restando le esigenze legate alle aree ad alta densità abitativa. L’ambito territoriale dell’AFT della pediatria di libera scelta, riferito alla popolazione 0-6 anni, è definito dall’Azienda per ogni Distretto, in ragione del numero di pediatri di libera scelta e delle caratteristiche orografiche e di offerta assistenziale sul territorio.
I medici di cure primarie ed i pediatri di libera scelta aderiscono ai modelli organizzativi regionali e assicurano la diffusione capillare dei propri studi.
Per promuovere ed agevolare questo percorso è indispensabile che i medici aggregati in AFT, collegati tra di loro e con la rete informatica aziendale e regionale e funzionalmente con la UCCP di riferimento, condividano finalità e modalità operative necessarie per la realizzazione del modello assistenziale delineato dalla legge 189/2012, coerentemente con la programmazione regionale, con uno stile di lavoro caratterizzato da un impegno a:
operare in integrazione con altri medici e perseguire con i colleghi obiettivi di assistenza sanitaria per tutti i giorni della settimana ed estesa all’intero arco della giornata, coordinandosi con il sistema di emergenza-urgenza;
adeguare la propria organizzazione assistenziale finalizzandola agli obiettivi della AFT;
rivedere e modulare il proprio impegno professionale, anche in termini di orario, in funzione degli obiettivi assegnati.
Le AFT dei medici di cure primarie e quelle dei pediatri di libera scelta assicurano l’accessibilità di tutti gli assistiti articolando l’apertura degli studi dalle 8,00 alle 20,00, dei giorni feriali dal lunedì al venerdì.
I medici di cure primarie a rapporto orario, nell’ambito dell’organizzazione distrettuale assicurano prioritariamente la loro attività tutti i giorni dalle ore 20,00 alle ore 24,00 e nei giorni di sabato e festivi dalle ore 8,00 alle ore 20,00, al fine di realizzare pienamente la continuità dell’assistenza in favore di tutta la popolazione e per garantire ai cittadini un riferimento preciso cui rivolgersi quando lo studio del proprio medico è chiuso. Nella successiva fascia oraria l’assistenza è assicurata dal servizio di emergenza urgenza - 118.
Le AFT di ogni Distretto articolano la continuità assistenziale di propria competenza assicurando la massima diffusione territoriale delle sedi di erogazione al fine di garantire l’equità dell’accesso.
Nella AFT si realizza il raccordo dell’attività dei medici convenzionati per garantire l’estensione oraria dell’attività di cura, costituire riferimento funzionale per specifici percorsi per pazienti con patologia cronica o inseriti in programmi di assistenza domiciliare, nonché per promuovere e sviluppare la medicina d'iniziativa.
Le AFT della pediatria di libera scelta devono essere impegnate in particolare nelle attività di sostegno alla genitorialità, prevenzione, diagnosi precoce e percorsi di gestione delle patologie croniche, anche coordinandosi con le AFT della medicina generale.
La responsabilità organizzativa dell’AFT è affidata dall’Azienda ad un referente scelto tra i medici convenzionati in essa operanti tra quelli disponibili a svolgere tale funzione e che abbiano maturato esperienza professionale nell’ambito dell'assistenza territoriale, dell'organizzazione e della gestione dei processi di cura.
Il referente assicura il coordinamento organizzativo e la integrazione professionale dei medici della AFT, con particolare riferimento al governo clinico e ai processi assistenziali, raccordandosi con il Distretto territorialmente competente.
Con la istituzione delle AFT si superano e sostituiscono le diverse tipologie di forme associative e le altre tipologie di aggregazioni funzionali e/o strutturali realizzate nelle varie Regioni.
Le risorse precedentemente destinate dagli AACCNN alla remunerazione dei fattori produttivi (associazionismo, collaboratore di studio, infermiere, funzione informativo-informatica) costituiscono un “fondo di AFT”. Tale fondo viene erogato assicurando prioritariamente ai medici che attualmente percepiscono le predette indennità il mantenimento del trattamento economico in funzione dello standard assistenziale già garantito.
Il “fondo di AFT” conterrà anche la dotazione di risorse che si libereranno in forza della cessazione degli incarichi ovvero della variazione dello standard erogativo ed organizzativo. Tali risorse saranno finalizzate, in misura prioritaria, alla perequazione del trattamento economico dei medici di scelta operanti nella medesima AFT; la restante parte sarà utilizzata dall’Azienda per realizzare condizioni di omogeneità del trattamento economico dei medici iscritti negli elenchi di scelta operanti nelle altre AFT del territorio.
Nell’ambito della revisione del trattamento economico dei medici di cure primarie e dei pediatri di libera scelta, la quota capitaria per assistito e la quota oraria restano definite dall’ACN. La quota variabile va regolamentata all’interno dei nuovi AAIIRR per la remunerazione degli obiettivi individuati a livello regionale, garantendo l’invarianza delle risorse finanziarie già disponibili.
Unita Complessa di Cure primarie (UCCP)
È la struttura organizzativa di riferimento delle AFT distrettuali ad integrazione multidisciplinare ed interprofessionale, caratterizzata da una sede di riferimento ed eventuali altre sedi dislocate nel territorio. L’UCCP garantisce l’erogazione, in coerenza con la programmazione regionale, delle prestazioni assistenziali tramite il coordinamento e l’integrazione dei medici, dell’assistenza infermieristica, ostetrica, tecnica, riabilitativa ed assicura l’accesso per l’assistenza sociale ed i servizi della prevenzione e del sociale a rilevanza sanitaria.
I modelli di UCCP, pur differenziati e di diversa complessità in ragione delle caratteristiche territoriali e demografiche, dovranno configurarsi quali strutture polivalenti e polifunzionali.
Nell’ambito dell’attività dell’UCCP i medici devono impegnarsi, in particolare, nello svolgimento dei seguenti compiti:
assicurare l’accesso degli assistiti ai servizi della UCCP in integrazione con il team multi-professionale, anche al fine di ridurre l’uso improprio del Pronto Soccorso;
garantire una effettiva presa in carico dell’assistito, in particolare dei pazienti cronici con bisogni assistenziali complessi. A tal fine e con riferimento specifico a questa tipologia di pazienti va perseguita l’integrazione con gli altri servizi sanitari di secondo e terzo livello;
contribuire all’integrazione fra assistenza sanitaria e assistenza sociale a partire dall’assistenza domiciliare e residenziale in sinergia con i diversi soggetti istituzionali e con i poli della rete di assistenza.
La responsabilità organizzativa e gestionale dell’UCCP è affidata dall’Azienda ad un coordinatore.
Governo clinico
I medici ed i professionisti in rapporto di convenzionamento con il SSN partecipano alla promozione e diffusione dell’appropriatezza clinica ed organizzativa nonché al corretto uso dei servizi sanitari, anche attraverso procedure sistematiche ed autogestite di audit e di peer review. Adottano modelli di comportamento coerenti con gli indirizzi definiti a livello regionale con l’obiettivo di migliorare e sviluppare programmi di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione ed assistenza orientati a valorizzare la qualità degli interventi.
Uno degli obiettivi del governo clinico è la promozione della integrazione di tutte le componenti professionali per il miglioramento continuo della qualità.
L’ACN disciplina le modalità e gli istituti della partecipazione (informazione e concertazione) ai sensi dell’art. 9 del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165.
Ruolo unico del medico di cure primarie
Ai sensi della legge 189/12, i medici di cure primarie, inseriti nelle forme organizzative AFT ed UCCP, svolgono nell’ambito del ruolo unico attività distinta in due tipologie: a rapporto fiduciario con scelta del cittadino ed a carattere orario, con sistema retributivo differenziato rispettivamente in quota capitaria e quota oraria.
L’introduzione del ruolo unico dei medici di cure primarie prevede, nel nuovo assetto organizzativo, il superamento dell’attuale distinzione tra medici di assistenza primaria e medici di continuità assistenziale per cui, nella nuova articolazione territoriale, il medico di cure primarie potrà svolgere sia attività professionale di tipo fiduciario che su base oraria.
A regime, con l’introduzione del ruolo unico del medico di cure primarie, l’accesso al rapporto convenzionale avverrà con progressiva modulazione delle attività a ciclo fiduciario e su base oraria.
Rapporto ottimale
Il nuovo assetto organizzativo e l’introduzione del ruolo unico di cure primarie implicano l'individuazione di nuovi parametri ed un diverso criterio di determinazione del rapporto ottimale medico/popolazione, non più basato su una proporzione numerica uniforme e predeterminata a livello nazionale ma specificata nell’ambito degli accordi regionali, coerentemente con i modelli organizzativi adottati.
Al fine di garantire uniformità di erogazione dei LEA su tutto il territorio nazionale ed evitare sperequazioni nella determinazione delle articolazioni organizzative e nella valutazione regionale del fabbisogno di medici di cure primarie e pediatri di libera scelta, la contrattazione nazionale indicherà il rapporto ottimale medico/assistiti, fatta salva la possibilità per le Regioni di stabilire un differente valore sulla base delle seguenti indicazioni:
l’AFT rappresenta l’articolazione organizzativa di riferimento da considerare per la valutazione del fabbisogno assistenziale;
la AFT della medicina generale, all’atto dell’istituzione del ruolo unico, include il numero dei medici con attività a rapporto orario determinato dall’applicazione del rapporto ottimale previgente; in seguito i valori del rapporto ottimale sono determinati con Accordi Integrativi Regionali osservando una proporzione tra medici a ciclo di scelta e medici a rapporto orario in misura di 5 a 1.
Relazioni e prerogative sindacali
Gli Accordi Collettivi Nazionali rivedranno integralmente i criteri di individuazione della rappresentatività e la determinazione ed assegnazione delle prerogative sindacali, nel rispetto del principio di trasparenza. La rappresentanza e le prerogative sindacali vengono adeguate alle vigenti disposizioni di legge, senza costi aggiuntivi a carico della finanza pubblica.
Monitoraggio degli accordi decentrati
Alla SISAC è demandato il monitoraggio degli accordi decentrati al fine di valutarne l’aderenza con i principi degli AACCNN. A tale scopo va istituito un flusso informativo dalle Regioni verso SISAC, che contenga le principali voci di spesa e i principali elementi costitutivi dell’organizzazione territoriale regionale, anche al fine di omogeneizzare l’invio dei dati evitando duplicazioni.
Specialistica ambulatoriale interna
L’Accordo della Specialistica Ambulatoriale Interna assicura una maggiore integrazione di questi professionisti, attraverso la assegnazione e la partecipazione formalizzata alle nuove forme organizzative, sia AFT che UCCP, definite dalla programmazione regionale.
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