quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Lunedì 21 MARZO 2016
Infermieri e 118. In Emilia Romagna lo scontro diventa politico. M5S e Fi contro le ambulanze senza medici: “Salute dei pazienti a rischio”
Presentate alla Giunta due interrogazioni sui servizi di emergenza dell’area di Zocca e di Montese. Per Gibertoni (M5s) la Regione dovrebbe chiarire se “ritenga tollerabile un atteggiamento di demedicalizzazione di aree di difficile accesso e di difficile logistica”. Bignami (Fi) chiede di valutare il ripristino della figura del medico a bordo dei mezzi di soccorso.
Ambulanze e infermieri ancora al centro di polemiche in Emilia Romagna. A sollevare la questione sono, stavolta, due interrogazioni alla Giunta sui servizi di emergenza dell’area di Zocca e di Montese, in provincia di Modena.
Firmataria di una delle interrogazioni è Giulia Gibertoni (M5s), secondo la quale la Regione Emilia-Romagna dovrebbe chiarire se “ritenga tollerabile un atteggiamento di demedicalizzazione di aree di difficile accesso e di difficile logistica comportando un rischio per la salute dei cittadini”, come l’ambito territoriale montano della provincia modenese ed in particolare per le aree territoriali dei comuni di Zocca e di Montese, dove “l’azienda Usl ha progressivamente demedicalizzato le ambulanze che già prevedevano una copertura oraria parziale della medicalizzazione e peraltro con medici non inquadrati nello specifico profilo dell’emergenza sanitaria territoriale”.
Gibertoni (M5s) invita, dunque, l’assessore alle Politiche per la salute a “intervenire e ripristinare di concerto con l’azienda Usl di Modena una distribuzione di mezzi di soccorso medicalizzato congruente con gli standard di assistenza ospedaliera approvati a livello nazionale”: infatti, fa notare la consigliera, “risulta che il mezzo di soccorso medicalizzato più vicino risulti essere la postazione di Vignola, quando operativo, non essendo l’auto medica di questa postazione operativa sulle 24 ore e che inoltre un altro mezzo di soccorso avanzato di pertinenza dell’azienda Usl di Bologna sia collocato a Marano di Gaggio montano, molto distante in termini chilometrici temporali dal Comune di Zocca”.
“Si apprende – conclude Gilbertoni - che il responsabile del 118 di Modena avrebbe comunque dato indicazioni rispetto all’opportunità di mantenere la guardia medica della zona in possesso di monitor defibrillatore manuale onde prevedere una fantomatica corsa della guardia medica dietro le ambulanze in caso di condizioni di emergenza data la mancanza del medico”.
Firmatario dell’altra interrogazione sulla questione è Galeazzo Bignami (Fi), che chiede alla Giunta regionale “se intenda relazionare in merito a quanto deciso dall’Ausl di Modena riguardo all’organizzazione del servizio di Pronto soccorso a Zocca e Montese”, “se non ritenga tale riorganizzazione dei servizi d’emergenza potenzialmente rischiosa per la vita e la salute delle persone soccorse” e “se non ritenga opportuno ripristinare la figura del medico a bordo dei mezzi di soccorso nell’area in questione”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA