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Martedì 15 MARZO 2016
Molise. Campobasso, l’Ordine dei Medici lancia allarme sul Pronto Soccorso del Cardarelli
La dotazione organica medica “è insufficiente” e il problema “ha raggiunto proporzioni allarmanti per la progressiva e inarrestabile perdita di unità emigrate nelle regioni limitrofe in assenza di garanzie locali di rinnovo dei contratti e stabilizzazione”. L'OMCeO chiede alla Regione un intervento per superare il blocco del turnover.
L’OMCeO di Campobasso esprime “preoccupazione” per le croniche criticità del Pronto Soccorso dell’Ospedale regionale “A. Cardarelli” di Campobasso, dove “la dotazione organica medica è insufficiente, nonostante il ricorso anomalo al personale del 118, anche alla luce del doveroso rispetto della normativa europea sull’orario di lavoro” e questo “non sembra garantire al cittadino l’accesso alle cure in emergenza né la sicurezza degli operatori”. A denunciarlo è al presidente dell’Ordine dei Medici di Campobasso, Carolina De Vincenzo, in una nota indirizzata alla Regione Molise, al Direttore Sanitario dell’ASReM, al Direttore del PO “A. Cardarelli”, al Prefetto e anche al sindaco di Campobasso.
Per De Vincenzo, infatti, “il problema ha raggiunto proporzioni allarmanti” anche a causa della “progressiva e inarrestabile perdita di unità mediche dedicate e addestrate, emigrate nelle regioni limitrofe in assenza di garanzie locali di rinnovo dei contratti e stabilizzazione, con perdita di preziose opportunità da parte dell’ASReM in tutte le U.O. Ospedaliere. L’ulteriore mancanza di ben sei unità in pochi mesi – spiega la presidente dell’OMCeO - ha reso inaccettabili i ritmi lavorativi del personale residuo, che non può usufruire di ferie e riposi adeguati, lavora da solo in situazioni di stress, con aumento del rischio clinico e di probabili contenziosi giuridici di ogni genere. Né il reclutamento temporaneo di medici non dedicati e/o addestrati, a cui recentemente si è ricorso, potrebbe risolvere il problema”.
Ad aggravare le attuali criticità, denuncia la presidente ci sono le lunghe liste d’attesa per gli esami specialistici, la mancata attivazione di strutture territoriali intermedie per pazienti cronici e complessi, le aumentate aspettative dell’utenza per un mutato concetto di salute, con conseguente incremento di accessi impropri. “A ciò sì aggiunge un carico burocratico-amministrativo inaccettabile per medici dell’emergenza, che sottrae tempo prezioso a diagnosi e cura, anche per la dotazione di sistemi informatici non adeguatamente interfacciati e pei l’assenza di personale amministrativo di supporto che potrebbe alleggerire il lavoro degli operatori numericamente insufficienti. Altra criticità è la ridotta disponibilità di posti letto con lunga permanenza di malati in letti tecnici, assegnati anch’essi al personale del PS, già oltremodo oberato”.
L’OMCeO sollecita quindi la Regione ad “adottare i provvedimenti volti a superare il blocco del turnover come ammesso in situazioni di emergenza, avviando pratiche concorsuali e utilizzando temporaneamente graduatorie di altre regioni”. Da De Vincenzo “piena collaborazione e disponibilità per incontri costruttivi”.
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