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Martedì 15 MARZO 2016
Emilia Romagna. La stimolazione multisensoriale entra nell’ospedale di Baggiovara

Nel reparto di Geriatria i pazienti affetti da demenza vengono accompagnati in un percorso fatto di colori, suoni e profumi per ridurre il disagio legato al ricovero. "Trattamento efficace quando diventano sempre più evidenti sintomi quali agitazione, insonnia, depressione e apatia", spiega Francesca Neviani, del Centro Disturbi Cognitivi.

Luce, colori, musica, profumi ed esperienze tattili. È questo il cuore della stanza 'multisensoriale' attivata in ospedale a Baggiovara per le persone anziane affette da disabilità cognitive e demenza. Un ambiente protetto che contribuisce a mantenere attiva vista, udito, tatto e odorato crea benessere e rilassamento nell'anziano ricoverato, contribuendo al mantenimento delle sue capacità funzionali. L'approccio si chiama 'snoezelen' - il termine è olandese - ed è un intervento terapeutico finalizzato alla stimolazione controllata dei sensi, nato negli anni '70 per la cura delle disabilità dell'apprendimento. Oggi l'approccio di stimolazione multisensoriale, un approccio "non farmacologico", è esteso alla cura della persona anziana con demenza e ha l'obiettivo di migliorare i comportamenti 'difficili' associati alle fasi più avanzate di questo tipo di patologie.

Il Nuovo Ospedale S. Agostino-Estense di Modena è tra i primi in regione a dotarsi di questa 'stanza morbida'. All'interno di un ambiente protetto, e in presenza di un operatore sanitario, il paziente viene accompagnato in un percorso sensoriale che permette di migliorare la sua capacità di comunicazione favorendo una migliore interazione con l'ambiente circostante e, anche attraverso il coinvolgimento dei familiari nel progetto assistenziale, riduce i disagi legati al ricovero.

“Il trattamento è efficace - spiega Francesca Neviani, del Centro Disturbi Cognitivi Ausl Modena presso l'ospedale di Baggiovara - soprattutto quando le funzioni che permettono una vita attiva e di relazione si riducono e quando i farmaci specifici non funzionano e diventano sempre più evidenti sintomi quali l'agitazione, l'insonnia, la depressione e l'apatia. Contrastando questi fenomeni, la 'snoezelen room' rappresenta un passo avanti verso la centralità della persona nel percorso di ricovero ed è un vero laboratorio di ricerca e formazione che può contribuire a sviluppare nuove strategie di assistenza realizzabili anche in altri nodi della rete dei servizi".

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