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Lunedì 14 MARZO 2016
Sicilia. Al via in 9 ospedali il progetto 'Domicilio attivo' per pazienti in chemioterapia
Coinvolte le strutture degli Ospedali San Giovanni Di Dio di Agrigento, Vittorio Emanuele di Gela, Garibaldi di Catania, S. Vincenzo di Taormina, Policlinico Giaccone, Civico e Cervello di Palermo, S. Antonio Abate di Trapani. Obiettivio dell'iniziativa è favorire la compliance del paziente ai trattamenti antiblastici attraverso un reale rapporto medico-paziente.
In ramoa di lancio in Sicilia un nuovo modello di assistenza domiciliare che porta la chemioterapia orale a casa dei pazienti con rilevanti vantaggi sotto i profili etico, sociale ed economico. Al progetto, promosso dall’Oncologia medica dell’Asp di Siracusa, con la collaborazione delle Associazioni A.I.O.T.E. e Promuovere, partecipano le Oncologie degli Ospedali San Giovanni Di Dio di Agrigento, Vittorio Emanuele di Gela, Garibaldi di Catania, S. Vincenzo di Taormina, Policlinico Giaccone, Civico e Cervello di Palermo, S. Antonio Abate di Trapani.
L’avvio del progetto e le modalità di attuazione sono stati presentati stamane a Siracusa nel corso di una conferenza stampa presieduta dal direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Brugaletta insieme con il direttore medico del Presidio ospedaliero Umberto I Giuseppe D’Aquila e il direttore dell’Oncologia medica di Siracusa Paolo Tralongo alla presenza del direttore dell’Oncologia di Gela Roberto Valenza e del dirigente medico dell’Oncologia di Taormina Alessandro D’Angelo.
Il progetto era già stato sperimentato con successo dall’Oncologia di Siracusa e da altre realtà oncologiche siciliane nel periodo tra aprile 2012 e febbraio 2013. “Attraverso l’attuazione di tale assistenza domiciliare al paziente in trattamento antiblastico attivo – ha sottolineato Paolo Tralongo - si viene ad instaurare una modificazione del rapporto medico-paziente, derivante dal fatto che il medico si trasferisce nella sfera familiare dell’assistito, interagendo con i suoi bisogni e le sue aspettative, creando un maggiore rapporto di empatia e compartecipazione alla malattia e al suo trattamento. Favorire la compliance del paziente ai trattamenti antiblastici attraverso un reale rapporto medico-paziente è l’obiettivo di un percorso assistenziale come quello proposto da Domicilio attivo”.
Maggiore aderenza alle cure, miglioramento della qualità di vita dei pazienti, riduzione dei costi di assistenza: sono i tre cardini attorno ai quali ruota il progetto denominato “Domicilio Attivo”, di cui ha parlato nel suo intervento il direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Brugaletta: “Credo molto – ha detto – in questo nuovo corso di assistenza domiciliare, una progettualità importate, nata a Siracusa ed oggi a valenza regionale, condivisa dalle altre Oncologie siciliane, che migliora innanzitutto la qualità di vita dei pazienti. E’ un ulteriore tassello di una serie di attività che stiamo pianificando all’interno di un progetto complessivo di sanità che riduce i ricoveri impropri e agisce in funzione dei bisogni del cittadino”.
I pazienti da prendere in carico per l’assistenza domiciliare saranno selezionati dall’Unità operativa di Oncologia del territorio di pertinenza secondo una analisi dei bisogni e la valutazione dei requisiti minimi per essere inseriti nel servizio. Le figure professionali coinvolte per ogni Centro sono medici specialisti in oncologia, personale infermieristico con esperienza in campo oncologico, psicologi. Gli operatori assistono il paziente a domicilio verificandone periodicamente l’aderenza alle cure e le eventuali tossicità correlate. In caso di criticità il paziente potrà contattare i numeri di reperibilità dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 20 mentre il sabato e la domenica e nelle restanti ore potrà rivolgersi all’Unità operativa del Centro oncologico di riferimento.
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