quotidianosanità.it
Di questi, il 68 per cento (pari a quasi 6 milioni) è stato causato da malattie infettive, in gran parte prevenibili: polmoniti, innanzitutto, ma anche diarrea e malaria (cfr. Tabella a fondo pagina).
Nel 40 per cento dei casi, i bambini non hanno raggiunto il ventisettesimo giorno di vita soprattutto a causa di complicazioni conseguenti alla nascita pretermine e ad asfissia neonatale. Un dato, quest’ultimo, in aumento rispetto al 2000: la quota della mortalità neonatale sulle morti entro i primi 5 anni di vita è passata dal 37 per cento del 2000 al 41 per cento del 2008.
La maggior parte delle morti censite dal rapporto, che ha analizzato i dati di mortalità di 193 Paesi nel mondo, si è verificata in Africa (quasi il 50% con 4.199 milioni). Segue l’Asia con 2.390 milioni. Notevoli differenze sono state riscontrate nella distribuzione delle cause di morte nelle due Regioni: se l’Africa è teatro di un numero inferiore di morti neonatali rispetto all’Asia (29% contro 54%), nella prima regione si registra un elevatissimo numero di casi di malaria e Aids.
“Con meno di cinque anni per raggiungere il quarto Obiettivo del Millennio - ridurre la mortalità infantile di due terzi rispetto ai livelli del 1990 - è vitale per i governi, le organizzazioni pubbliche e i finanziatori avere a disposizione accurate stime per concentrare in maniera efficace i loro sforzi laddove c’è più bisogno”, ha commentato Robert Black, direttore del Department of International Health alla Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health.
“Questa analisi ha importanti implicazioni per i programmi nazionali”, ha aggiunto Mickey Chopra, responsabile del settore Salute dell’Unicef. “La persistenza di diarrea, polmoniti e malaria - che, benché facilmente prevenibili e curabili, rimangono le principali cause di morte - ci deve indirizzare verso un maggior controllo di queste patologie”.
Lo studio, pur proponendo numeri drammatici, non manca di segnalare alcuni aspetti positivi, come il successo nel contrasto di alcune patologie. Il morbillo e il tetano, per esempio, che oggi sono responsabili rispettivamente dell’1 cento della mortalità totale con un netto calo rispetto alle rilevazioni precedenti.
Antonino Michienzi
Fonte: Robert E Black et al. Global, regional, and national causes of child mortality in 2008: a systematic analysis. The Lancet, Early Online Publication, 12 May 2010
Numero di morti per causa nel 2008 (mln)
Neonati tra 0 e 27 giorni
Complicazioni connesse alla nascita pretermine
1,033
Asfissia neonatale
0,814
Sepsi
0,521
Altro
0,409
Polmoniti
0,386
Anomalie congenite
0,272
Diarrea
0,079
Tetano
0,059
Bambini tra 1 e 59 mesi
Diarrea
1,257
Polmoniti
1,189
Altre infezioni
0,753
Malaria
0,732
Altre malattie non trasmissibili
0,228
Traumi
0,279
Aids
0,201
Pertosse
0,195
Meningite
0,164
Morbillo
0,118
Anomalie congenite
0,104
Fonte: Robert E Black et al. Global, regional, and national causes of child mortality in 2008: a systematic analysis. The Lancet, Early Online Publication, 12 May 2010
stampa | chiudi
Mercoledì 12 MAGGIO 2010
Oms-Unicef: nel mondo muoiono nove milioni di bambini l’anno
Sono le malattie infettive il primo big killer di bambini nel mondo. Nel 2008 sono state responsabili dei due terzi dei decessi di minori.
La ricerca, pubblicato oggi on line su The Lancet, ha raccolto i dati provenienti da 193 Paesi.
Otto milioni 795 mila. È il numero di bambini morti nel mondo nel corso del 2008 secondo uno studio condotto da ricercatori dell’Oms e del Child Health Epidemiology Reference Group (Cherg) dell’Unicef e pubblicato oggi su The Lancet.
© RIPRODUZIONE RISERVATA