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Venerdì 11 MARZO 2016
Campania. L'intersindacale a De Luca: “Intollerabile macelleria sociale che mortifica professionalità”
In una lettera aperta al governatore e al vice presidente della Commissione Sanità, Enrico Coscioni, le sigle della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria ed amministrativa sottolineano “l’attesa di oltre 6 mesi da parte del Governo per la nomina dei Commissari ed il giusto periodo di ambientamento meritavano e meritano un serio e costruttivo confronto con chi è titolato per storia e know-how, come le forze sociali”.
“Il definanziamento in sanità, attuato da anni con la ripartizione del fondo che penalizza la nostra Regione, ha come conseguenza che i cittadini, diverse volte, vengono privati da quanto stabilito dall’art.32 della Costituzione: il diritto alla salute. Su questi temi noi tutti abbiamo proclamato lo stato di agitazione non per rivendicazioni salariali e/o personali, ma solo e soltanto per un obiettivo: la conferma di una sanità equa e solidale”. E’ l’allarme lanciato in una lettera aperta da parte della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria ed amministrativa al governatore Vincenzo De Luca e a Enrico Coscioni, vice presidente della Commissione Sanità.
Le sigle della dirigenza sottolineano che “il senso di responsabilità, doveroso da parte nostra, aperto al confronto sugli atti precipui della Regione quale la programmazione, la pianificazione e la verifica, sembra non sia stato per nulla recepito dalla Struttura Commissariale. L’attesa di oltre 6 mesi da parte del Governo per la nomina dei Commissari ed il giusto periodo di ambientamento meritavano e meritano un serio e costruttivo confronto con chi è titolato per storia e know-how, come le forze sociali”.
Tuttavia, osservano, non è così, “se è vero come è vero che, in occasione dell’incontro del 9/2/2016, in palese contraddizione con quanto dichiarato da parte della Struttura Commissariale di volersi aprire al confronto, si è omesso di informarci che il giorno prima era stata emessa una nota concernente l’adeguamento delle Unità Operative ai parametri standard, sull’onda dell’indagine della Procura Generale della Corte dei Conti”.
Questa nota “ha scatenato da parte delle Aziende, in piena autonomia-anarchia, atti che hanno destrutturato, sconfigurato o addirittura azzerato intere Organizzazioni, con gravi ripercussioni sulla governabilità dell’azione sanitaria”. E, spiegano, “la richiesta inviata alla Struttura Commissariale circa la revocare della nota 506/c, allo stato non ha avuto alcuna risposta; al fine di evitare le conseguenti azioni risarcitorie evocate nell’ordinanza n.63 del Giudice Fava della Corte dei Conti, chiediamo di intervenire sulla Struttura Commissariale per eliminare tale equivoca condizione amministrativa e di chiarire, pertanto, ai Direttori Generali e Commissari Straordinari di attendere le indicazioni che, a breve, la Regione appronterà circa la riorganizzazione sanitaria della Campania”.
I sindacati garantiscono di “non essere per la difesa dei privilegi, ma dei diritti sì; la macelleria sociale che mortifica le professionalità ma soprattutto azzera le offerte sanitarie non sarà da noi tollerata. L’incontro avuto il 25 febbraio u.s. con il dr Coscioni aveva trovato un’apertura di dialogo e disponibilità ad intervenire su questa situazione, ma ad oggi non abbiamo avuto alcun segnale. Noi tutti siamo preoccupati per questo trend che sta tramutando i livelli ‘essenziali’ in livelli ‘eventuali’ di assistenza, ed è per tale motivo che – concludono - si conferma lo stato di agitazione, identificando la data del 17 marzo anche come segnalazione di questa sofferenza che verrà estrinsecata in una conferenza stampa”.
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