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Giovedì 10 MARZO 2016
Decolla il progetto di Pet Therapy nell'Oncologia di Mirano

Il progetto intitolato “Ti dono un sorriso” si è reso possibile grazie alla formazione professionale sulle terapie assistite dagli animali della coordinatrice infermieristica della Oncologia di Mirano Vallì Calzavara, che è anche referente del progetto in collaborazione con Fiorenza Barbato del Servizio di Psico-Oncologia.

“Un pomeriggio che per me ha equivalso a dieci anni di vita. Mi avete regalato una giornata meravigliosa”. A dirlo il 30 dicembre scorso, con commozione di fronte alla moglie Nellì e ai sanitari della Oncologia di Mirano, era stato Fabio Busetto, 66 anni di Martellago, il primo paziente oncologico che ha sperimentato la pet therapy in reparto e che anche se oggi non c’è più, a causa di un tumore al pancreas, il suo desiderio era quello di lasciare la sua esperienza in eredità ad altri pazienti. Un messaggio di speranza che la moglie Nellì, insieme ad un testimone di eccezione come il suo cagnolino Birillo, rivolge oggi a tutti i malati di questa Ulss, non solo oncologici ma lungodegenti (che sono costretti a rimanere ricoverati per lungo tempo).

“Abbiamo sperimentato per la prima volta col signor Fabio questo progetto che prevede di poter incontrare in reparto il proprio animale domestico – ha spiegato il primario di Oncologia Giuseppe Azzarello – e dopo aver condiviso tra noi operatori del reparto insieme a Fabio e la sua famiglia, che il risultato era stato molto buono sia per gli effetti positivi dal punto di vista psicologico ma anche fisico che l’incontro col cagnolino Birillo aveva prodotto, abbiamo deciso di far partire questa iniziativa, promossa dalla Direzione dell’Azienda, proprio in questi giorni rivolgendo questa opportunità anche agli altri reparti ospedalieri di questa Ulss”.

Il progetto intitolato “Ti dono un sorriso” si è reso possibile grazie alla formazione professionale sulle terapie assistite dagli animali della coordinatrice infermieristica della Oncologia di Mirano Vallì Calzavara, che è anche referente del progetto in collaborazione con la dottoressa Fiorenza Barbato del Servizio di Psico-Oncologia . “Ricordo il giorno in cui il signor Fabio ha potuto riabbracciare Birillo – ha evidenziato la coordinatrice Vallì – prima di quel giorno era malinconico, taciturno, apatico. Si rivolgeva al personale infermieristico solo per richiedere altri farmaci per alleviare le sue pene: i dolori erano lancinanti. Poi qualcosa è cambiato. Birillo gli è saltato in braccio, ha cominciato a coccolarlo, Fabio ha sorriso! Un incontro, quello tra Fabio e il suo Birillo che ci ha riempito il cuore, pieno di emozioni. Dopo quel momento Fabio ci diceva che sentiva meno dolori e aveva ricominciato a parlare, ad interagire. Lui e la moglie Nellì ci hanno ringraziato con le lacrime agli occhi”.

“E’ ormai comprovato – ha continuato il direttore generale della Ulss 13 Giuseppe Dal Ben – quali siano gli effetti benefici e terapeutici che gli animali possono stimolare nei malati. Soprattutto quando l’animale è per noi parte della famiglia, lo consideriamo come un nostro caro. Bene quindi questo progetto, continuiamo, con l’obiettivo di portare nei pazienti gravi e nei loro famigliari alcuni momenti sereni e di speranza. Curiamo così non solo il corpo, ma anche l’anima”.
 

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