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Giovedì 10 MARZO 2016
Caso Cucchi. Giacomelli (Codici): “Se fosse stato in vigore il ddl Gelli non sarebbe stata possibile nuova sentenza contro i medici”

L’associazione dei consumatori contro il Ddl in discussione in commissione al Senato. “Chiediamo a Renzi che ha introdotto il reato di omicidio stradale di riconoscere che anche la negligenza dei medici può essere una forma di omicidio”.

“Diventa legge il provvedimento che introduce il reato di omicidio stradale. La stessa volontà di giustizia si oppone all’approvazione del ddl #salvamedici: in caso di errore medico, sarà il paziente a dover dimostrare la responsabilità del medico”. Così l’associazione dei consumatori Codici si scaglia contro il Ddl Responsabilità professionale approvato alla Camera e ora in discussione in commissione Igiene e Sanità del Senato.
 
Secondo Codici l’inversione dell’onere della prova contenuta nel Disegno di legge “significa nessuna responsabilità medica e nessun risarcimento per i pazienti vittime di malasanità. Dunque una legge a favore della categoria dei medici e eccessivamente a sfavore dei cittadini, che non hanno nessuna garanzia di tutela. Se questa proposta fosse diventata legge prima, non sarebbe stata possibile una sentenza esemplare della Corte di Cassazione sul caso Cucchi che ritiene ‘ingiustificabile l’inerzia dei medici’. Viene, in questo modo, annullata l’assoluzione dei sei medici dell’ospedale Pertini di Roma, processati in merito alla morte di Stefano Cucchi”.
 
“Risulta evidente l’importanza di fermare l’approvazione del ddl #salvamedici” afferma il Segretario Nazionale del Codici Ivano Giacomelli, “con la nuova legge non si sarebbe potuto accusare i medici, e la famiglia Cucchi non avrebbe avuto giustizia! Fermo restando che nessuno potrà riportare in vita il ragazzo deceduto.

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