quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 24 FEBBRAIO 2016
Diabete. Nell’emergenza meglio glucagone intranasale

Secondo uno studio pubblicato su Diabetes Care, la somministrazione intranasale di glucagone è una promettente alternativa al glucagone per via intramuscolare nel trattamento di emergenza per l'ipoglicemia, specie nei bambini e nei ragazzi con diabete di tipo 1.

(Reuters Health) - Un nuovo studio segnala che la somministrazione intranasale di glucagone è una promettente alternativa al glucagone per via intramuscolare nel trattamento di emergenza per l’ipoglicemia, specie nei bambini e nei ragazzi con diabete di tipo 1. Lo studio è stato pubblicato online su Diabetes Care e i ricercatori hanno rilevato quanto la paura dell’ ipoglicemia osservata nei giovani pazienti con diabete 1 e nei loro familiari, possa portare spesso al persistere di uno scarso controllo metabolico nei giovani pazienti. “Mentre gravi eventi ipoglicemici sono allarmanti in sé e per sé, la paura dell’ipoglicemia può crescere dato l’arduo compito di trattare tali eventi con i kit di emergenza che utilizzano glucagone per via intramuscolare, attualmente disponibili” aggiungono gli studiosi. Tali kit, infatti, richiedono all’utente di ricostituire la polvere con un diluente , un’operazione da fare immediatamente prima dell’iniezione intramuscolare.
 
Lo studio
Per valutare la sicurezza e il dosaggio appropriato del glucagone intranasale, i ricercatori hanno reclutato 48 giovani con diabete di tipo 1 da diversi centri specialistici e li hanno divisi in tre gruppi di età: da 4 anni a <8, da 8 anni a <12, e da 12 anni <17. I partecipanti alle due coorti più giovani sono stati assegnati in modo casuale a ricevere o 2 o 3 mg di glucagone intranasale in due sessioni separate o una dose di glucagone intramuscolare calcolata in base al peso individuale. I bambini più grandi sono stati assegnati in modo casuale a ricevere una dose di 1mg di glucagone intramuscolare in una sessione e una dose di 3 mg di glucagone intranasale in un’altra sessione. Prima di ogni sessione, i partecipanti hanno ricevuto insulina per portare la glicemia sotto a 80 mg/dL. Cinque minuti dopo la fine della somministrazione d’insulina, è stato fornito a tutti il glucagone intranasale o intramuscolare.

I risultati
L’outcome primario dello studio, che è stato fissato all’incremento della glicemia di almeno 25 mg /dL entro 20 minuti, è stato raggiunto in tutti le 24 sessioni dei vari dosaggi del glucagone IM e in 58 delle 59 sessioni per ogni dosaggio intranasale. Si anche evidenziato che i livelli plasmatici di glucagone aumentano rapidamente entro cinque minuti, sia con la somministrazione intranasale che con quella intramuscolare. Si è verificata nausea transitoria nel 67% nelle sessioni IM contro il 42% delle sessioni con somministrazioni intranasali, e sia l’efficacia che la sicurezza dei dosaggi intranasali di 2 mg e 3 mg erano simili nei partecipanti più giovani. Gli autori hanno concluso che “una singola dose intranasale di 3 mg sembra essere appropriata per l’uso su l’intera gamma delle età considerata, da 4 anni a <17 anni”.

Fonte: Diabetes Care

Marilynn Larkin

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

© RIPRODUZIONE RISERVATA