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Martedì 23 FEBBRAIO 2016
Lorenzin intervenga contro il “mobbing ospedaliero”
Gentile direttore,
mi chiamo Serena Caprio, medico radiologo, rivolgo questo mio appello al nostro Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che spero possa accoglierlo. So che il Ministro è a conoscenza della tragica vicenda legata alla scomparsa della giovane dottoressa Luana Ricca. Come me, Luana aveva lavorato all’estero, in Francia, in Inghilterra dove si era trovata benissimo e dove le avevano per messo di esprimere le sue potenzialità al meglio, fino al triste rientro in Italia dettato anche dalla volontà di questa donna di riunire la sua famiglia. Una volta in Italia, purtroppo, si era scontrata con la dura realtà del nostro sistema ospedaliero.
Ogni giorno la maggior parte di noi donne medico si scontra con una realtà lavorativa piuttosto ostile, soprattutto, negli ospedali del Meridione; vorremmo che le regole e la nostra professione fossero rispettate, ma non sempre avviene questo. Siamo spesso “invitate dall’alto ad assumere un basso profilo”, “a farci gli affari nostri”, diamo “fastidio”, potremmo “oscurare” l’ascesa all’interno dell’ospedale del figlio di…del nipote di…perché è questa la realtà in cui doveva lavorare Luana Ricca, demansionata, messa all’angolo...Luana era rimasta sola ed era disperata. Studi una vita intera, rinunci a tante cose, ti sacrifichi per la medicina, metti da parte la tua famiglia, metti da parte i tuoi affetti per poi ritrovarti alla fine della fiera con poco o niente, costretta ad ingoiare bocconi amari e a non poter lavorare come vorresti, come meriteresti.
Chiedo al Ministro Lorenzin maggior tutela da parte dello Stato contro il “mobbing ospedaliero”, Luana doveva solo essere difesa e rispettata, oggi è compito suo Ministro Lorenzin difendere e tutelare il futuro lavorativo dei medici italiani. Luana Ricca ha diritto ad un “risarcimento” come medico e come persona perché ha dato la vita per la sua professione e, soprattutto, ringrazio suo fratello Francesco Ricca, che con tenacia sta facendo in modo che la tragica vicenda di sua sorella non finisca nel dimenticatoio. Un’ultima parola la voglio dedicare a Luana, perché non siamo mai state vicine come adesso: ti abbraccio forte e allo stesso tempo con dolcezza, ora non sei più sola.
Serena Caprio
Dirigente medico
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