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Martedì 11 MAGGIO 2010
Psn 2010-2012: più attenzione al giudizio dei cittadini

Fazio invia una prima bozza del prossimo Piano sanitario nazionale alle Regioni, senza particolari novità. Ma i tempi per la messa a punto definitiva potrebbero essere comunque lunghi.
 


Unici elementi in evidenza sono il rapporto tra i cittadini e le strutture del Ssn il rapporto tra pubblico e privato in sanità.
“Sebbene il nostro Ssn abbia numerose punte di eccellenza – si legge nel documento – non viene percepito dai cittadini come un sistema di qualità”. Per migliorare questo dato di fatto si propongono allora quattro linee di intervento: una gestione più attenta delle liste d’attesa; lo sviluppo dell’integrazione sanitaria e socio sanitaria, per “garantire continuità e unitarietà del percorso assistenziale”; promozione di una maggiore informazione e comunicazione rivolta ai cittadini; realizzazione di forme di partecipazione e di empowerment.
Riguardo al rapporto tra pubblico e privato la maggiore novità riguarda una sorta di accreditamento extra, da inserire nel Piano con una modifica normativa che “consenta percorsi di accreditamento specifici per le strutture di eccellenza”, alle quali “potrebbero essere assegnati budget dedicati”. bozza individua tre diversi ambiti di collaborazione.

Per il resto il documento ministeriale riassume il quadro già noto, indicando tra i punti critici del sistema la difficoltà di rispondere ai problemi della non autosufficienza, l’incremento dei costi per tecnologie e farmaci innovativi, la disparità delle realtà regionali.
Tra le azioni da sviluppare sono indicate invece la prevenzione, le cure primarie e l’assistenza territoriale, la riconversione dei piccoli ospedali. Inoltre si ribadisce la necessità di sviluppare il monitoraggio dei servizi sanitari per garantire l’uniformità dei Lea: un compito del Ministero della Salute affidato già all’Agenas.
Nove le “patologie rilevanti” sulle quali concentrare le attenzioni: malattie cardiovascolari, oncologiche e respiratorie croniche, diabete, salute mentale e disturbi del comportamento alimentare, dipendenze, malattie infettive, malattie rare, pazienti ad alto grado di tutela.
Ultimo tema trattato nel documento è, in vista dell’attuazione del federalismo fiscale, quello dei costi standard, sui quali si evidenziano “alcune criticità”. Per confrontare i modelli di spesa regionali ci si orienta dunque ad un confronto tra performance dei diversi Ssr, sul modello di quanto già realizzato dal Ministero in collaborazione con l’Istituto Sant’Anna di Pisa.Un Piano sanitario nazionale “leggero”, che lascia spazio alle autonomie regionali mentre i temi hard, a cominciare dal finanziamento, sono già fissati nel Patto per la Salute.
In un documento di 20 pagine, inviato alla Conferenza Stato regioni il 29 aprile scorso, il ministro della Salute ha indicato le linee generali di indirizzo del Governo in materia di servizio sanitario, senza particolari novità rispetto alle tendenze in atto da tempo.
 
 
E.A.
 

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