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Lunedì 08 FEBBRAIO 2016
Meglio non ammalarsi di domenica? Cicolini (Ipasvi Chieti): “No, meglio istituire gli infermieri di famiglia”

Il presidente degli infermieri della provincia di Chieti commenta la notizia di un anziano con catetere otturato inviato in un ospedale a circa 30 km di distanza perché quello della sua città, la domenica, non offre prestazioni di urologia. “Il disagio del nostro concittadino molto probabilmente poteva essere risolto a domicilio da un infermiere”.

“Meglio non ammalarsi di domenica”, come scrive oggi il quotidiano Il Centro in prima pagina? “Probabile, ma non sarebbe un problema se sul territorio si istituissero gli ambulatori infermieristici e venisse introdotta la figura dell’infermiere di famiglia e di comunità per garantire la presa in carico globale degli anziani, dei malati cronici e dei pazienti fragili in generale”. E’ quanto sostiene Giancarlo Cicolini, presidente dell’Ipasvi di Chieti, la federazione che rappresenta i 3.400 infermieri attivi in provincia, commentando la notizia, pubblicata di un anziano con catetere otturato che ha dovuto raggiungere un ospedale a circa 30 km di distanza perché quello della sua città la domenica, gli è stato detto dal personale, non offre prestazioni di urologia

“Il disagio del nostro concittadino abruzzese, il quale non ha trovato una risposta vicino casa ai suoi bisogni di salute e ha dovuto farsi accompagnare di domenica al Pronto soccorso di un ospedale maggiore - secondo Cicolini -, molto probabilmente poteva essere risolta a domicilio da un infermiere, evitando il ricorso a strutture sanitarie che dovrebbero essere rivolte solo al trattamento delle patologie in fase acuta. In tale modo si ridurrebbero notevolmente gli accessi agli ospedali, che potrebbero gestire i loro compiti in maniera più efficace e appropriata”.

Per il presidente dell’Ipasvi di Chieti “va ribadita la necessità di attivare nuovi modelli organizzativi in grado di ridurre i costi per la sanità regionale e soddisfare i bisogni assistenziali degli utenti, che sono ormai mutati rispetto al passato. Il modello prevalente della sanità del futuro - sottolinea Cicolini - prevede una sempre maggiore presenza di infermieri perché aumenta la necessità di presa in carico, di accompagnamento, di educazione alla prevenzione, alla gestione della salute e al ripensamento degli stili di vita. Gli infermieri - conclude il presidente dell’Ipasvi di Chieti - sono pronti ad accettare questa sfida perché hanno a cuore il nostro Servizio sanitario regionale e, soprattutto, la salute dei cittadini, i quali ci apprezzano quotidianamente per ciò che facciamo”.

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