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Mercoledì 03 FEBBRAIO 2016
Direzione servizi infermieristici. Cartisano (Spif Ar): “Dalla Calabria una proposta in linea con la giurisprudenza”
Con l'applicazione corretta della Legge 251 del 2000, possiamo migliorare le cure e l'assistenza, agire anche l'acquisizione controllata di nuovi posti di lavoro nel pubblico e nella sanità accreditata e contribuire così adeguatamente anche all'elevazione dell'attività professionale libera, qualificata e democratica.
Oggi la Regione Calabria parla correttamente con una proposta di legge molto chiara e, in linea con la giurisprudenza, di successo per questa forma di organizzazione e di concorso per la Direzione dei Singoli Servizi Infermieristici, Riabilitativi e altri ancora. Nei riguardi della Professione Infermieristica, semmai per esperienza internazionale siamo stati i più fervidi sostenitori della loro autonomia e gestione dell'Area di pertinenza, anche con qualche maggiore riconoscimento per impegno della quale, loro dovuto anche dall'area medica, del tutto particolare per la molteplicità di competenze di cui sono necessariamente dotati e gli altrettanti campi d'intervento di cui la Sanità ha grande bisogno.
Giustamente come ha voluto il Parlamento Italiano, la legge n. 251 del 2000 ha previsto che ogni Area Professionale (definita per legge), abbia il proprio dirigente e che esso si rapporti direttamente con il Direttore Generale, il Direttore Sanitario e il Direttore Amministrativo, senza interposte persone o incaricati per non confondere “all'italiana” quanto viene pianificato e messo in opera in ogni settore delle professioni sanitarie sia all'interno dell'Azienda Ospedaliera e/o quella Territoriale.
Non esiste una Laurea per un incarico superiore e diversificato dalle Lauree Specialistiche esistenti per dirigere e neppure esistono casi simili nel resto dell'Europa, senza significative qualificate competenze e produzioni scientifiche, e/o numericamente encomiabili per richiedere una qualifica di questo tipo.
Ma siamo in Italia e a volte tali scempi sono l'evidente “studio” e “sogno” di certi politici di portare a senso unico la titolarità per tali livelli di gestione, ma per motivi a noi del tutto incomprensibili.
Continuando ad approfondire la raccolta degli interessi scientifici, assistenziali e terapeutici che ci uniscono, come Professionisti della Salute, con l'applicazione corretta della Legge 251 del 2000, possiamo solo migliorare le cure e l'assistenza, possiamo agire anche l'acquisizione controllata di nuovi posti di lavoro nel pubblico e nella sanità accreditata e contribuire così adeguatamente anche all'elevazione dell'attività professionale libera, qualificata e democratica come un nostro dovere verso i cittadini e alle istituzioni a noi molto chiaro.
Antonio G. Cartisano
Presidente Nazionale SPIF AR
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