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Giovedì 28 GENNAIO 2016
Campania. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl: “Stop ai tagli lineari. Manifestazione l’11 febbraio di tutti i lavoratori della sanità”

I sindacati della funzione pubblica della Regione hanno deciso la mobilitazione regionale di tutti i lavoratori della sanità pubblica e privata accreditata, del comparto e della dirigenza con una manifestazione che si svolgerà a Napoli l’11 febbraio 2016 con corteo che partirà alle 17 da Piazza Plebiscito. LA LETTERA

Le politiche di austerità adottate dai Governi che si sono succeduti nel corso di questi anni, hanno prodotto tagli lineari e indiscriminati che in Campania, con l’applicazione ragionieristica del Piano di rientro, ha determinato effetti drammatici sul sistema salute, sia pubblico che accreditato. Di fronte al persistente silenzio delle istituzioni regionali i sindacati hanno deciso la mobilitazione regionale di tutti i lavoratori della sanità pubblica e privata accreditata, del comparto e della dirigenza con una manifestazione che si svolgerà a Napoli l’11 febbraio 2016 con corteo che partirà alle 17 da Piazza Plebiscito. Così in una nota i segretari di Fp Cgil (Alfredo Garzi), Cisl Fp (Doriana Buonavita) e Uil Fpl (Vincenzo Martone) al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.
 
“Nel settore pubblico – denunciano i sindacati - il razionamento della spesa, dal 2007 al 2015 ha prodotto una riduzione di circa 16.000 unità di personale a causa del blocco del turnover, un precariato diffuso, la chiusura di servizi territoriali e ospedalieri, la soppressione di 2.402 posti letto per acuti e lo smantellamento dei servizi psichiatrici e dei servizi al paziente fragile, la mancata integrazione del 118, con la rete ospedaliera e dei policlinici con il Ssr, l’aumento delle barelle, delle liste d’attesa e della migrazione extraregionale.  Nella sanità privata accreditata, invece, si è prodotto un aumento dello squilibrio dell’offerta tra pubblico e privato, un incremento dei finanziamenti regionali a vantaggio del privato, l’assenza di controllo della regione sull’erogazione delle prestazioni accreditate e sull’incremento del ‘dumping’ contrattuale tra i lavoratori. A ciò si aggiunga da qualche mese la situazione sta ulteriormente peggiorando per l’entrata in vigore della legge sul rispetto degli orari di lavoro in ottemperanza alla direttiva Ue e per il decreto sull’appropriatezza delle prestazioni ai cittadini la cui applicazione risulta difficoltosa a causa della drammatica riduzione di personale imposta dal piano di rientro”.

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