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Giovedì 28 GENNAIO 2016
Perugia. Straordinario intervento su bimba di soli 1250 grammi di peso

La bimba è nata con parto cesareo pochi giorni fa, a 30 settimane. Ma c’era un problema più grave del suo peso: una malformazione congenita, l'atresia dell'esofago con fistola tracheo-esofagea. A cui si aggiungeva un difetto cardiaco congenito. “Per dare alla sua storia un lieto fine bisognerà aspettare qualche settimana”, ma i medici sono fiduciosi.

“Per il lieto fine della storia bisognerà aspettare qualche settimana, ma intanto vale la pena raccontarla considerando la straordinarietà dell'evento e l'alta specializzazione del gruppo multidisciplinare che si sta occupando del caso”. Così l’ufficio stampa dell’Ao di Perugia diffonde la storia di una bimba nata con parto cesareo pochi giorni fa, con età gestazionale di circa 30 settimane e un peso di 1250 grammi, circa un terzo di un bimbo normale che nasce a termine. “Ma il suo problema più grave non è legato solo al peso”, spiega il Prof. Antonino Appignani, direttore della struttura di Chirurgia Pediatrica in una nota diffusa dall’ufficio stampa dell’Azienda Ospedaliera di Perugia”. La bimba, infatti, è nata con una malformazione congenita , l'atresia dell'esofago con fistola tracheo-esofagea. “Un caso molto raro, ma fortunatamente in questi casi sappiano come intervenire, perché la nostra equipe si è occupata di casi analoghi, che fanno di Perugia il solo centro specialistico della regione Umbria ed uno dei pochi in Italia che effettua questo genere di interventi".

Solo qualche giorno dopo la nascita, i medici hanno deciso di operare la piccola paziente."La malformazione riscontrata di fatto ostruiva il tratto superiore dell'esofago – spiega Appignani- con la conseguenza che oltre ad impedire il passaggio di qualsiasi sostanza dalla bocca allo stomaco, inclusa la saliva, l'anomala comunicazione tra esofago e trachea comportava il rischio di passaggio dei succhi gastri acidi nelle vie respiratorie. A questo si aggiungeva un difetto cardiaco congenito”.

La bimba, dal momento della sua nascita prematura, durante la preparazione preoperatoria e il decorso postoperatorio è stata sempre assistita dalla équipe altamente qualificata della Terapia Intensiva Neonatale, da un gruppo di professionisti composto da Daniele Mezzetti, Carla Lupi, Cristiana Germini, Stefania Troiani, che hanno permesso la buona riuscita dell’intervento lavorando in stretta collaborazione con l’equipe chirurgica e fornendo costantemente il supporto vitale alla piccola prematura. La S.C. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale, diretta dalla Gabriela Stangoni, da sempre è impegnata a fornire assistenza ai neonati a termine e prematuri che necessitino di interventi di chirurgia pediatrica in stretta collaborazione con gli anestesisti pediatrici, i cardiochirurghi, gli oculisti e naturalmente l’equipe del Prof. Appignani. "Abbiamo agito su due fronti – racconta Appignani-, nella interruzione della comunicazione fra esofago e trachea e nella congiunzione dei due segmenti dell'esofago, che si presentavano congenitamente chiusi”. L 'intervento chirurgico è durato 6 ore, e della equipe chirurgica hanno fatto parte oltre al Prof Appignani, il Dr. Marco Prestipino e la Dr.ssa Elisa Magrini, con il supporto degli anestesisti Dott. Roberto Ercolani, responsabile dell’equipe di anestesia pediatrica, e del Dott. Andrea Trotta.

L’intervento è tecnicamente riuscito e la sua eccezionalità sta proprio nel fatto che è stato eseguito in una bambina prematura con peso inferiore ad 1, 5 Kg. La prognosi, però, resta riservata e potrà essere sciolta solo tra 15/ 20 giorni, quando, si spera, le condizioni della piccola saranno rassicuranti e potrà essere constatata la funzionalità dell’ esofago. “Per l’esito dell’intervento chirurgico, siamo fiduciosi di un buon risultato finale”, conclude Appignani.

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