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Martedì 19 GENNAIO 2016
Lavorare oggi alla RM2. I medici non ce la fanno più



Gentile direttore,
da alcuni anni i Dirigenti Medici della Ex RM C, ma sicuramente anche di tutte le altre, sono sempre più vittime di un disagio lavorativo che specialmente nell’ultimo periodo si è fatto sempre più diffuso innescando un pericoloso atteggiamento negativo nell’approccio giornaliero al proprio lavoro.
 
Giova ricordare che si prova disagio quando si lavora in modo scomodo e penoso, quando si fatica troppo, quando ci si logora nel tempo, quando si è scontenti di quello che si fa perché si poteva fare meglio o in modo diverso, quando non si è rispettati, quando si è malpagati, quando non ci si sente stimati, quando la gente ha paura di quello che fai e quando si hanno pessimi rapporti con gli altri (fonte: I. Cavicchi).
 
Sicuramente tutti questi disagi sono dovuti al pessimo trattamento delle Istituzioni, soprattutto quelle locali, che hanno ormai disegnato i Dirigenti Medici come dei malfattori responsabili del declino e dell’indebitamento delle varie regioni riguardo alla sanità.
 
Ma quanti sono stati i Dirigenti Medici accusati di reati penali amministrativi nel tempo? Comunque, vediamo questo disagio descritto dai vari colleghi in linea generale (fonte: Quotidiano Sanità) e poi passeremo a quello particolare della ex RM C. 
 
Emerge che:
- c’è un disagio diffuso dei professionisti tenuti ai margini dei processi decisionali da una fraintesa concezione aziendale (inoltre i Direttori che prendono decisioni di natura medica molto spesso o non sono medici o non hanno mai esercitato la professione);
 
- è in atto un esodo pensionistico e non c’è turn-over quindi aumenta il carico di lavoro di colleghi a loro volta vicino alla pensione;
 
- siamo di fronte a condizioni di lavoro sempre più gravose e rischiose a causa di ritmi massacranti e di un contenzioso medico-legale, in attesa di un provvedimento legislativo che i nostri politici non riescono a partorire;
 
- c’è un continuo attacco alle peculiarità del lavoro progressivamente trasformato in una serie di adempimenti burocratici;
 
- c’è il blocco del contratto di lavoro ed i tagli alle progressioni economiche oltre agli straordinari (divenuti ordinari) che spesso non vengono pagati o per essere pagati hanno bisogno di mille firme di giustificazione (come se ce ne fosse davvero bisogno);
 
- ci sono aumenti fiscali che impoveriscono e demotivano sempre più il medico ed un sistema di responsabilità professionale che, unico in Europa, persegue anche penalmente l’errore medico;
 
- ci sono problemi legati all’unificazione impropria con professionalità molto diverse;
 
- c’è la sottovalutazione di un lavoro svolto tutti i giorni e tutte le notti per rispondere a domande e bisogni dei cittadini che ai medici si rivolgono in momenti delicati della loro vita.
 
Come se non bastasse in tutte le ASL o Aziende ci sono tante altre situazioni che provocano disagio e nello specifico della ex RM C vanno aggiunte:
 
a) la vergognosa distribuzione degli incarichi riguardanti la micro/macro organizzazione come atto finale del nuovo Atto Aziendale. Distribuzione che ha calpestato la dignità dei medici e della persona;
 
b) la sospensione del pasto serale per chi è di “guardia notturna” con la conseguenza che il dirigente di turno deve cenare a casa alle ore 18/19, secondo la distanza dal luogo di lavoro dovendo iniziare il turno alle 20, oppure viene con il cestino come si faceva alle scuole elementari;
 
c) la minaccia di provvedimenti disciplinari con rimozione delle auto se non posteggiate dentro le strisce;
 
d) la continua lotta con i Direttori di UOC per potere usufruire degli “Aggiornamenti Professionali”, previsti ed obbligatori secondo la normativa vigente ed il CCNL, come se fossero loro a pagarli;
 
e) il continuo ricorrere da parte dei Direttori di UOC e soprattutto dei F.F. a minacce di Consigli di Disciplina, per i motivi più disparati e pretestuosi, con l’unico scopo di mettersi in luce nei confronti della Direzione.
 
Sicuramente ho dimenticato qualcosa (vedi la situazione del personale e dei pazienti al P.S.) ma già questo basta per affermare che il bicchiere è ormai colmo.
 
Mi auguro che i Dirigenti Medici (compresi i Direttori di UOC ormai ostaggi ridotti a dire sempre Signorsì) a cui è stata tolta la dignità, ritornino ad avere coscienza e consapevolezza di essere l’asse portante del Sistema Sanitario Nazionale che si regge e si reggerà sempre  sul loro lavoro e non sui tagli indiscriminati ed i vari D.G.
 
Ermenegildo Renelli
Segr. Aziendale CISL Medici RM 2

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