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Martedì 12 GENNAIO 2016
Marche. Il sindaco di Pesaro difende Ceriscioli, ma sollecita il confronto
Matteo Ricci ha firmato l'ordine del giorno dei sindaci dell'Area Vasta 1 contro i provvedimenti della Giunta, ma invita a non “drammatizzare né strumentalizzare politicamente il problema”. Appello a Ceriscioli per “mettersi attorno ad un tavolo con i sindaci per ripartire insieme”. E ai sindaci chiede “di non essere conservatori”.
“Piena e totale fiducia di tutti i sindaci del Pd nei confronti del presidente della Regione Luca Ceriscioli, che in tema di sanità si è ritrovato delibere approvate nel 2013 ma lasciate nel cassetto da chi l'ha preceduto e non ha avuto il coraggio di attuarle. Ceriscioli è una persona seria e pragmatica, e sta dando continuità agli impegni presi''. A sostenerlo è il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, intervenendo sulle proteste delle comunità locali sul piano di riordino sanitario e la chiusura dei punti nascita. Nonostante Ricci abbia infatti firmato l'ordine del giorno dei sindaci dell'Area Vasta 1 che chiede alla giunta regionale di revocare le ultime delibere regionali e le determinazioni della dirigenza dell'Asur e di applicare il decreto Balduzzi per le aree disagiate, la sua posizione è quella di chi non vuole “drammatizzare né strumentalizzare politicamente il problema” e che invita gli altri a non farlo.
Ricci lancia piuttosto un appello al presidente per “confrontarci per capire come andare avanti, e migliorare un sistema che non funziona”. Di sicuro “non si può stare fermi: la provincia di Pesaro Urbino - esemplifica Ricci – è diventata la centesima provincia per mobilità passiva, poi abbiamo il problema del nuovo ospedale di Marche Nord, sulla collocazione del quale noi sindaci non siamo riusciti a trovare un accordo. Dobbiamo ritrovare la nostra carica riformista, spazzando via le polemiche''.
Alla giunta regionale Ricci lancia un appello a “mettersi attorno ad un tavolo con i sindaci per ripartire insieme. Ai sindaci del Pesarese dico di non essere conservatori, perché così come sono le cose non funzionano”. Poi un accenno alla questione dei punti nascita: “Capisco i sindaci, ma tutti sanno che sotto i 500 parti i reparti ospedalieri sono meno sicuri. Il problema delle zone montane esiste, è un tema vero, ma affrontiamolo con pragmatismo”.
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