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Venerdì 11 DICEMBRE 2015
Sardegna. Deficit in sanità, la Giunta introduce addizionale Irpef. Durerà fino al 2018
Per la maggior parte dei sardi significherà un maggior esborso annuo pari a 180 euro. L'obiettivo, spiegano dalla Giunta, “è rientrare completamente dal debito, stimato in 400 milioni di euro all'anno, entro i prossimi tre anni, in modo da riconsegnare ai sardi una Regione risanata e finalmente libera dal peso delle spese fuori controllo del passato”.
I conti della sanità sarda necessitano di una consistente iniezione di ossigeno per riprendere il cammino verso la linea di galleggiamento. Inizialmente sembrava che la Giunta guidata da Pigliaru volesse puntare sui ticket per medicinali e ricette. Poi l’inversione di marcia. L’opzione adottata è l’incremento dell’addizionale regionale Irpef, che sino a oggi era fissata all’1,23%, calcolato in base alle fasce di reddito.
“Un'operazione necessaria e ormai non più rinviabile – sottolinea una nota della Giunta - per far fronte al disavanzo provocato dalla gestione della precedente legislatura. L'obiettivo è rientrare completamente dal debito, stimato in 400 milioni di euro all'anno, entro i prossimi tre anni, in modo da riconsegnare ai sardi una Regione risanata e finalmente libera dal peso delle spese fuori controllo del passato”.
La proposta che sbarca in Consiglio è quindi di suddividere e proporzionare il pagamento dell'Irpef sulle cinque fasce di reddito previste dalla normativa nazionale. Si parte dai redditi fino ai 15mila euro per arrivare a quelli oltre i 100mila, con una percentuale che va rispettivamente dall'1,3% al 3,3%, modulata con un criterio proporzionale e progressivo. La platea più nutrita di contribuenti (tra i 15mila e i 28mila euro) pagherà 15 euro al mese, pari a 180 euro all’anno. Un aumento temporaneo, garantiscono, che la Giunta si impegna a rivedere al ribasso quando il debito sarà risanato. L’idea è di mantenere la misura fino al 2018.
"Sono provvedimenti necessari se vogliamo dare una svolta, risanare le casse della Regione devastate da anni di spesa fuori controllo e consegnare ai sardi una regione finalmente sana senza la zavorra di enormi debiti sulle loro spalle - dice l'assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci -. Ma posso assicurare che le fasce economicamente più deboli della società non saranno toccate, e che il sacrificio chiesto solo per un periodo di tempo ai sardi sarà proporzionale alle possibilità economiche di ciascuno. Non possiamo più far finta di niente e lasciare che il dramma si autoalimenti e peggiori, chi ci ha preceduto ha lasciato il disastro e noi abbiamo il dovere preciso e non più rinviabile di intervenire per salvaguardare le future generazioni. Il Piano di rientro è indispensabile per evitare tagli nelle politiche della Regione che significherebbe per i sardi dover rinunciare a importanti interventi per la scuola e la ricerca, per lo sport, lo spettacolo, l'ambiente e la cultura, per fare solo alcuni esempi".
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