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Lunedì 07 DICEMBRE 2015
Assunzioni in sanità e caso Pecorelli. Attese per giovedì le decisioni di Governo e Ministero
Sull’emendamento alla Stabilità che prevede risparmi dalla medicina difensiva per finanziare nuovi contratti per medici e infermieri va avanti il braccio di ferro tra Ministero della Salute e Mef. La differenza tra le due valutazioni è sulle cifre delle assunzioni possibili. Per il Mef 1.000 in meno di quelle proposte dalla Salute. Sempre giovedì è attesa poi la decisione di Lorenzin sul presunto conflitto d’interessi che ha portato alla sospensione del presidente dell’Aifa.
Si preannuncia un giovedì caldo per la sanità. Sono attese per il 10 dicembre decisioni su due questioni che nelle ultime settimane hanno tenuto banco. In primis dovrebbe essere dato il via libera dal Governo all’emendamento alla Legge di Stabilità per l’assunzione di nuovi medici e infermieri per far fronte all’entrata in vigore delle nuove norme sull’orario di lavoro in sanità.
La trattativa tra il Ministero della Salute e il Ministero dell’Economia va avanti da più di una settimana ed è molto serrata. In sostanza la proposta fatta da Lungotevere a Ripa è quella di reperire nuove risorse per le assunzioni dai risparmi derivanti dalla medicina difensiva. Le ipotesi lanciate nelle scorse settimane parlavano di 3.000/4.000 assunzioni e stabilizzazioni di medici e infermieri che sarebbero finanziate con alcune misure derivanti dai risparmi sulla medicina difensiva stimati nell’ordine di 300/350 milioni.
Quei numeri però non trovano ancora conferma definitiva. E, da quanto si apprende, potrebbero scendere di circa 1.000 unità per le resistenze del Mef. In ogni caso, il braccio di ferro non si protrarrà a lungo ed è molto probabile che giovedì si concluda la trattativa.
Sempre giovedì è poi attesa la decisione finale sull’affaire che ha visto implicato il presidente di Aifa Sergio Pecorelli, sospeso dal Comitato interno dell’Aifa per un presunto conflitto d’interessi. Pecorelli ha presentato la sua memoria difensiva al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin che dovrebbe proprio giovedì sciogliere le riserve e decidere se far decadere o meno il presidente dell’Agenzia del farmaco.
L.F.
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