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06 DICEMBRE 2015
Influenza. L’Asl L'Aquila invia 4 mila lettere di invito alla vaccinazione

Sono già 20mila le dosi somministrate nella provincia dell'Aquila. Ora la Asl spera di convincere altre 4 mila persone. "Il vaccino serve anche a evitare di ammalarsi di altre patologie che possono provocare effetti molto seri in coloro che sono già fragili”, dichiara Domenico Pompei, direttore del dipartimento di Prevenzione della Asl.

Sono state 20mila dosi di vaccino contro l'influenza stagionale somministrate in tutta la provincia dell'Aquila dall’inizio della campagna antinfluenzale (i 10 novembre) a oggi, ma per la Asl numero 1 Avezzano Sulmona L'Aquila non basta. Per questo la Asl ha spedito oltre 4 mila lettere ad altrettanti cittadini per convincerli a vaccinarsi. L’iniziativa si rivolge in particolare a chi compie 65anni, agli allevatori e al personale della scuola, delle forze dell'ordine e delle associazioni di volontari che cooperano col 118 per il soccorso di emergenza.

"Va ricordato che vaccinarsi è attualmente l'unica forma di protezione contro l'influenza – ha dichiarato Domenico Pompei, direttore del dipartimento di Prevenzione a cui fa capo il servizio di Igiene pubblica della Asl - Le categorie a rischio, soprattutto, ma non solo, over 65 e persone con malattie croniche, sono le più vulnerabili. Il vaccino serve non solo a tutelarsi, ma anche a evitare di ammalarsi di altre patologie che possono provocare effetti molto seri in coloro che sono già fragili. Studi consolidati a livello mondiale dimostrano che il vaccino è sicuro e che è uno scudo insostituibile contro il rischio influenza".

Quest'anno la Asl aquilana ha attivato un sistema informatizzato che, tramite la rete predisposta all'interno dell'azienda, consente di conoscere, in tempo reale e in qualunque momento, numero di dosi somministrate e giacenze disponibili, permettendo di avere sempre il polso della situazione e di mettere in atto le azioni necessarie per dare massima efficacia alla vaccinazione. Grazie alla rete messa a punto, anche i medici di base possono monitorare i loro assistiti su quantità di vaccino già inoculata e numero di utenti ancora da proteggere tramite somministrazione del farmaco.

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