quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 02 DICEMBRE 2015
Friuli Venezia Giulia. Telesca: “La riforma sanitaria non prevede tagli”

Lo ha affermato l'assessore regionale alla Salute intervenendo all'incontro pubblico rganizzato dall'Associazione Spazio, Ambiente e Salute. Telesca ha sottolineato la centralità del medico di famiglia "che deve essere un punto di riferimento e per farlo è necessario riorganizzare il sistema sanitario territoriale".

"La Riforma della Sanità regionale non prevede tagli ma riorganizzazione, con l'obiettivo di mettere al centro i bisogni del cittadino e utilizzare le risorse laddove servono. In quest'ottica il medico di famiglia riveste un ruolo fondamentale". Lo ha affermato l'assessore regionale alla Salute del Friuli Venezia Giulia Maria Sandra Telesca intervenendo all'incontro pubblico organizzato dall'Associazione Spazio, Ambiente e Salute.
 
Telesca ha sottolineato la centralità del medico di famiglia "che deve essere un punto di riferimento - ha aggiunto - e per farlo è necessario riorganizzare il sistema sanitario territoriale". Una riorganizzazione che prevede una rilettura anche del ruolo del Distretto sanitario "che deve preoccuparsi sempre di più della salute dei cittadini e organizzarne i bisogni".
 
Sulla medicina di famiglia l'assessore ha evidenziato come, in linea con la normativa nazionale, servono maggiormente gli scambi tra professionisti: "il medico di famiglia non può lavorare da solo ma deve operare in team attraverso le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT)".
 
Ogni ventimila abitanti è prevista un'AFT a cui si aggiungono, come ha spiegato l'assessore, i Centri di Assistenza Primaria (CAP): "questo tipo di organizzazione prevede la collaborazione con il Distretto sanitario". Un sistema che richiede un accordo con i medici di famiglia "a cui stiamo lavorando e crediamo che il 2016 sarà l'anno della sperimentazione".
 
Il medico di famiglia rimane un libero professionista, come ha ricordato Telesca, ma entra a pieno titolo nell'organizzazione sanitaria, tanto che la Regione intende mettere a disposizione gli spazi per agevolare la creazione delle AFT e rendere concreta l'integrazione con le Aziende per l'Assistenza Sanitaria (AAS) e i Distretti sanitari. L'obiettivo è quello di rispondere ai bisogni delle persone in una società in continua evoluzione, offrendo un'alternativa alla struttura ospedaliera che è chiamata a dare risposte alle patologie acute ma "sulle malattie croniche - ha chiarito Telesca - diventa fondamentale la medicina di iniziativa che attiva la prevenzione e punta a evitare il ricorso all'ospedale".
 
La serata, introdotta dalla presidente dell'Associazione Ivana De Sabbata, ha visto gli interventi di Eliano Bassi medico di medicina generale di Buttrio che ha portato la sua esperienza sul territorio, Luigi Canciani del Distretto sanitario di Udine che ha indicato come la grande sfida sia portare i servizi sanitari più vicini al territorio e applicare una medicina di prossimità, infine Cesarino Zago del Distretto 1 di Trieste che ha illustrato le progettualità rispetto alla medicina di famiglia nell'area triestina evidenziando, fra gli altri aspetti, la collocazione del medico di famiglia all'interno del Distretto sanitario.
 
"Occasioni di confronto come queste - ha concluso Telesca - sono la dimostrazione che il cambiamento è possibile".

© RIPRODUZIONE RISERVATA