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Venerdì 04 DICEMBRE 2015
Farmacie. Gizzi (Assofarm): “Contro i tentativi di svilire il concetto di farmacia c’è solo il nostro lavoro quotidiano a servizio dei cittadini”
Nella sua relazione nel corso dell’ultima Assemblea dell’Associazione delle Farmacie comunali il presidente appena riconfermato ha spaziato a 360 gradi sul comparto. Dal Ddl Concorrenza: “Sì a processi di liberalizzazione ma senza smantellare il servizio sui territori” anche se “Governo sembra non essere pienamente cosciente di questo rischio”. E poi sulla nuova remunerazione: “Pronti a proposta”. E non solo. LA RELAZIONE
“La nostra posizione è sempre stata quella di massimo sostegno ad ogni processo di liberalizzazione del settore, a patto che venissero definiti dei parametri a sostegno del mantenimento di un sistema che ancora oggi, tra mille problemi e difetti, riesce a produrre risultati positivi per la salute pubblica: dispensazione scientificamente corretta del farmaco, presenza capillare sul territorio, mantenimento di una cultura sanitaria del farmacista, autorevolezza del farmacista presso la cittadinanza che esprime livelli di gradimento non individuabili in altri settori di servizi locali”. Così Venanzio Gizzi, Presidente Assofarm in un passaggio della sua relazione all’ultima Assemblea.
“Purtroppo – ha precisato - non è detto che i contenuti del prossimo Ddl riescano a mantenere tutto ciò, almeno sul lungo periodo. Infatti, se le ultime dichiarazioni del Ministro Lorenzin sembrano aver scongiurato, per il momento, la fuoriuscita della fascia C dalla farmacia è evidente che l’ormai inevitabile entrata di nuovi assetti di proprietà nella distribuzione finale della filiera del farmaco avvierà un processo di alterazione tanto della presenza territoriale della farmacia quanto della modalità dispensativa”.
Ma per Gizzi “è certo che anche dopo l’approvazione del Ddl in questione, quali che saranno i suoi contenuti, Assofarm continuerà a battersi per un rafforzamento della competitività del servizio farmaceutico italiano, nel senso, però, di una reale attuazione della Farmacia dei Servizi e delle Case della Salute: strumenti in grado di rispondere positivamente ai bisogni di pazienti cronici e anziani e, al contempo, ridurre i ricoveri inappropriati e il numero di accessi ai pronto soccorso ospedalieri”.
Per il presidente di Assofarm “dobbiamo vivere questi grandi cambiamenti in atto con spirito propositivo e inclusivo. E’ possibile che essi avranno anche riverberi sul nostro assetto associativo. La nostra Federazione rimarrà pronta ad accogliere grandi gruppi privati come organizzazioni di titolari di farmacia che condividano i nostri valori. Lo sarà sempre più, spinta com’è a concentrarsi maggiormente sui contenuti del servizio farmaceutico che sulle forme proprietarie che lo sottendono. Quindi, se il futuro che ci aspetta è sostanzialmente chiaro, se abbiamo ormai chiara quale sarà la nostra posizione all’interno di un confronto politico-istituzionale che certo non si esaurirà col prossimo Ddl Concorrenza, siamo ormai convinti anche della linea da seguire dal punto di vista operativo e aziendale. Se è concreto il delinearsi di uno scenario in cui sarà presente il pericolo di svilimento del concetto di farmacia così come lo abbiamo inteso fino ad oggi e se il Governo sembra non essere pienamente cosciente di questo rischio, l’unica risposta che possiamo dare è quella di essere sempre più farmacia”.
Altro tema quello della nuova remunerazione. “A non più di due mesi da quel 1° gennaio 2016, - dice Gizzi - data entro la quale la filiera del farmaco potrà presentare una proposta di accordo di Nuova Remunerazione, ancora una volta solo Assofarm si è assunta la responsabilità di smuovere le acque e cercare di salvare il salvabile. Il tavolo che abbiamo avviato con Federfarma, Federfarma Servizi e Adf potrebbe anche non trovare una proposta condivisa entro la fine dell’anno, ma è certo che con questa iniziativa dimostriamo che almeno stiamo tentando e che abbiamo volontà e idee. Come ho detto alla stampa nei giorni scorsi, contiamo sul fatto che la politica apprezzi l’intenzione e la volontà di riprendere le fila della discussione e crediamo che il Tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), con la partecipazione di tutta la filiera della farmaceutica, sia un’occasione per fare pressioni. È evidente che se nel prossimo Milleproroghe verrà posticipata la scadenza per fare proposte, la nostra Federazione potrà giocare un ruolo da protagonista in una partita riaperta con la tenacia che solo la nostra convinzione poteva esprimere”.
Poi un riferimento anche ai decreti attuativi Legge Madia sulle partecipate degli Enti Locali su cui Gizzi ribadisce “con forza che il sistema farmaceutico italiano si fonda su due componenti: una pubblica ed una privata. Questo concetto deve essere chiaro a tutti fermo restando che le Farmacie Comunali costituiscono uno strumento valido per le Amministrazioni Comunali, non solo sotto il profilo economico, ma per una utile ed insostituibile azione sociale e sanitaria di cui le Amministrazioni medesime possono usufruire”.
Altro tema toccato quello della “la disdetta del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, con l’assicurazione però che ne applicheremo i contenuti fino ad un nuovo accordo”. Il punto per Gizzi è che “il CCNL attuale non ci permette di essere competitivi in un mercato non solo mutato negli ultimi anni”.
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