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Martedì 01 DICEMBRE 2015
Giornata Mondiale Aids. Lorenzin: “E' stato fatto molto in termini di cura, ma occorrono miglioramenti per la prevenzione”
E' il monito del ministro che ha inviato un messaggio nel corso di una conferenza stampa in occasione delle celebrazioni per il 1 docembre. “Metteremo in campo una grande campagna di comunicazione che rafforzi la percezione del rischio nella popolazione, informi su come prevenirlo e orienti a comportamenti responsabili".
“Non bisogna abbassare la guardia nei confronti di questa malattia, perché essa rappresenta ancora un’epidemia mondiale. I dati, infatti, ci indicano che è scarsa consapevolezza del rischio di contrarre la malattia con rapporti sessuali non protetti e ci segnalano purtroppo che si arriva alla diagnosi quando la malattia è in fase avanzata perché non ci si sottopone al test”. E’ il monito del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, tramite un messaggio inviato ai partecipanti a una conferenza al Ministero in occasione della Giornata Mondiale sull’Aids.
“Certo, molto è stato fatto in termini di cura – ha aggiunto - grazie alla conoscenza del virus e alle terapie sempre più avanzate, ma molto c'è da fare in termini di prevenzione. I dati ci indicano che c'è scarsa consapevolezza sul rischio di contrarre la malattia con comportamenti sessuali non protetti e ci segnalano che purtroppo si arriva alla diagnosi quando la malattia è in fase avanzata perché non ci si sottopone al test. "E' quindi fondamentale sensibilizzare le persone sulle modalità per prevenire la trasmissione dell'Hiv e sull'importanza di fare il test per giungere a una diagnosi precoce. Per questo – ha garantito - metteremo in campo una grande campagna di comunicazione che rafforzi la percezione del rischio nella popolazione, informi su come prevenirlo e orienti a comportamenti responsabili".
Nel corso della conferenza Giovanni Rezza, Dirigente di Ricerca presso l’Istituto superiore di sanità, ha segnalato che "l'incremento degi stranieri tra le persone diagnosticate come Hiv positive. E oltre il 25% delle persone ha eseguito il test Hiv molto tempo dopo aver acquisito l'infezione perché ha accusato dei sintomi correlati all'avanzare dell'infezione da Hiv. Nel 2014, poco meno di un quarto delle persone diagnosticate con Aids ha eseguito una terapia antiretrovirale prima della diagnosi. Questa bassa percentuale di persone in terapia è legata proprio al fatto che una quota crescente di persone Hiv positive non è consapevole della propria sieropositività: è aumentata la proporzione delle persone che arrivano allo stadio di Aids conclamato ignorando la propria sieropositività”.
“E’ sempre più importante garantire la realizzazione di progetti – ha infine sottolineato Massimo Farinella, in rappresentanza delle associazioni – E in molti casi la sperimentazione può consentire importanti salti di qualità, come avvenuto con il test rapido per favorire la diagnosi precoce. Senza dimenticare l’impatti delle ricerche relative alle linee guida. Nel complesso i dati sono costanti da troppi anni e per questo servirebbero ulteriori miglioramenti nelle attività di prevenzione”.
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