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Giovedì 26 NOVEMBRE 2015
Turni di lavoro. Nursind Piemonte: “Pronti a denunciale le violazioni”

Il sindacato degli infermieri punta il dito contro le diverse “interpretazioni” della nuova normativa che si stanno verificando nelle diverse aziende e che “non hanno valore legale”. E incalza: “Il problema è la carenza di personale. È assurdo che il Governo chieda l'applicazione di una Legge a costo zero”.

“A 48 ore dall'entrata in vigore della legge 161/14 in merito al diritto dei lavoratori al riposo giornaliero di 11 ore continuative, in Piemonte stiamo assistendo al ‘festival’ delle interpretazioni normative Infatti proprio in questi giorni, i vari Direttori Generali, stanno inviando comunicazioni ai vari servizi, in merito al comportamento da tenere circa il rispetto del riposo giornaliero”. A lanciare l’allarme è Giuseppe Summa del Coordinamento Nursind Piemonte, che avverte: “Le Aziende piemontesi, stanno commettendo un grave errore e stanno interpretando la normativa, in base a pareri di Regioni come quelli del Veneto o addirittura di varie Aziende, che non hanno valore legale e non sono vincolanti. Per questo dal 25 Novembre in poi, come Sindacato delle Professioni Infermieristiche, segnaleremo all'Ispettorato del lavoro delle varie provincie piemontesi, tutte le violazioni in materia di orario di lavoro, portando le Aziende all'unica soluzione possibile: l'assunzione di personale”.

Per Summa, infatti, “è assurdo però, che lo stesso Governo, chieda l'applicazione di una Legge a costo zero, quando sappiamo tutti che proprio le varie deroghe presenti a livello nazionale in questi anni, hanno attenuato una situazione già abbastanza drammatica, in merito alla carenza di personale. Quindi se il Governo passa la palla alle Regioni, queste la passano alle varie Aziende. È importante sottolineare che le stesse aziende nelle loro comunicazioni, mettono in evidenza che potrebbero verificarsi situazioni, nelle quali il rispetto del riposo giornaliero potrebbe non essere garantito in caso di rischio di interruzione di pubblico servizio”. Altro elemento che evidenzia “chiaramente” che “le attuali risorse non sono sufficienti”. Per Summa, inoltre, “un altro grosso problema, è poi quello della pronta disponibilità. Infatti per Nursind secondo la normativa, la chiamata in pronta disponibilità, interrompe il riposo giornaliero, invece le Aziende sempre nelle loro comunicazioni, parlano di sospensione del suddetto riposo. Differenza non da poco”.

Il sindacato critica infine il fatto che “da un anno le Regioni, avevano il compito di riorganizzare l'intero sistema, ma l'unica iniziativa presa qualche settimana fa, è stata quella di chiedere l'intervento del Governo per prorogare l'entrata in vigore della stessa Legge, o comunque derogare nuovamente per specifici casi”. Per Summa, dunque, è “assurdo come una normativa Europea sia stata per anni derogata a livello decentrato e solo oggi a causa del rischio di procedura d'infrazione, il Governo abbia messo fine a questa forte discriminazione nei confronti dei lavoratori del SSN”.

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