quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Giovedì 24 MARZO 2011
BPCO: meglio il tiotropio
Nella prevenzione delle riacutizzazioni della BPCO, il tiotropio è più efficace del salmeterolo. Lo rivela uno studio clinico pubblicato oggi sul New England Journal of Medicine e che ha confrontato i due farmaci.
Il tiotropio è superiore al salmeterolo nel ridurre il rischio di riacutizzazioni della broncopneumopatia cronica ostruttiva. È questo il risultato dello studio POET-COPDTM (Prevention Of Exacerbations with Tiotropium) pubblicato oggi sul New England Journal of Medicine.
Il trial, durato un anno, ha confrontato gli effetti sulle riacutizzazioni della BPCO dell’anticolinergico a lunga durata d’azione tiotropio e del beta agonista a lunga durata d’azione salmeterolo in oltre 7 mila pazienti affetti da BPCO di grado da moderato a grave e con una storia di riacutizzazioni.
Le riacutizzazioni - le cossiddette crisi respiratorie - rappresentano un chiaro indicatore della progressione della malattia e del deterioramento della funzione respiratoria. Per questo motivo la loro prevenzione è uno dei maggiori obiettivi terapeutici.
“Le riacutizzazioni della BPCO - ha commentato Leonardo M. Fabbri, direttore del Dipartimento ad Attività Integrata di Oncologia, Ematologia e Patologie dell’Apparato Respiratorio dell’Università di Modena e Reggio Emilia - costituiscono un aspetto importante nella storia naturale della malattia BPCO, assimilabile all’infarto del miocardio nella patologia coronarica. Per questo motivo esse costituiscono un obiettivo primario per misurare l’efficacia della terapia, e quindi uno degli aspetti più rilevanti nella ricerca clinica. Le riacutizzazioni di BPCO che necessitano di ricovero in ospedale aumentano notevolmente il rischio di morte dei pazienti e, oltre alle gravi ripercussioni sulla qualità di vita dei pazienti, comportano un notevole onere economico per i sistemi sanitari e la società nel suo complesso”.
Nell’ambito dello studio, si sono verificate 4.411 riacutizzazioni in 2.691 pazienti. Il 44 per cento dei pazienti che hanno manifestato una riacutizzazione erano affetti da BPCO di grado moderato. Diversa l’efficacia dei due farmaci nella loro prevenzione. In particolare, il tiotropio ha ritardato in maniera significativa la comparsa della prima riacutizzazione della BPCO, con una riduzione del rischio del 17 per cento rispetto al salmeterolo. Nel gruppo in trattamento con tiotropio è risultato ridotto del 14 per cento il rischio di riacutizzazioni di grado moderato e del 28 per cento quelle gravi che hanno reso necessario l’ospedalizzazione. Più basso anche il numero di riacutizzazioni in un anno che hanno richiesto il trattamento con steroidi sistemici, antibiotici, o entrambi.
“Le riacutizzazioni hanno impatti considerevoli sui pazienti in termini di qualità di vita, morbilità e aumento del rischio di mortalità”, ha dichiarato Claus Vogelmeier, del Dipartimento di Medicina Interna, Divisione Malattie Polmonari dell’Università di Marburg, Germania e coordinatore dello studio. “Questo ampio studio conferma che il tiotropio resta il farmaco di prima linea nella gestione della BPCO per contribuire a minimizzare il rischio di riacutizzazioni, già in fase precoce, permettendo, così, ai pazienti di condurre una vita attiva più a lungo”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA