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Giovedì 05 NOVEMBRE 2015
Emilia Romagna. Nursind: “A Ravenna ambulanze con oltre 500mila km all'attivo. Anche operatori a rischio”

Il segretario provinciale del sindacato, Luca Fusaroli, spiega: “E' stata creata una commissione apposita per valutare, al momento dell’acquisto dei mezzi, la disposizione delle attrezzature e degli arredi all’interno, nonché il modello dei furgoni sui quali creare l’ambulanza". Tuttavia “non è mai stata messa in condizione di operare. E in più occasioni, quando si è fatto presente un problema ai mezzi, la risposta è stata di andare più piano”.

Nei giorni scorsi alcune testate locali avevano lanciato l’allarme: in provincia di Ravenna ci sono ambulanze con più di 500mila chilometri al loro attivo. Sull’argomento il sindacato delle professioni infermieristiche, il Nursind. “Abbiamo più volte segnalato ai preposti l’anomalia e il non rispetto dei requisiti di accreditamento dei mezzi – sottolinea il segretario provinciale Luca Fusaroli - Le ‘politiche di austerità’ delle precedenti amministrazioni hanno portato ad un progressivo degrado del parco mezzi, che per quanto sia ‘manutentato’ e controllato, determina una percentuale di rottura maggiore rispetto ad un mezzo che rientra nei parametri”.

Nursind ritiene quindi opportuno trovare soluzioni alternative in tempi brevi “a una situazione che potrebbe portare a spiacevoli epiloghi per l’utente e per gli operatori (autisti, infermieri, medici), che lavorano con una percorrenza di oltre 200 km per turno”. Gli operatori hanno infatti prospettato ai coordinatori soluzioni alternative per prevenire e contrastare l’invecchiamento dei mezzi (come il noleggio a lungo termine). “E’ stata creata dal coordinamento – spiega Fusaroli - un’apposita commissione per valutare, al momento dell’acquisto dei mezzi, la disposizione delle attrezzature e degli arredi all’interno, nonché il modello dei furgoni sui quali creare l’ambulanza in modo che il mezzo rispondesse ai criteri di praticità di utilizzo, in base ai protocolli in essere, e facilità di pulizia. La commissione non è mai stata messa in condizione di operare. E in più occasioni, quando si è fatto presente un problema ai mezzi, la risposta è stata di andare più piano”.
 

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