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Mercoledì 28 OTTOBRE 2015
Carni e cancro: Serracchiani: “Non criminalizzare la qualità”

Per la presidente del Friuli Venezia Giulia è sbagliato generalizzare e criminalizzare prodotti tradizionali, di qualità e certificati. “In Friuli si producono alimenti che non hano nulla a che spartire con certi pasticci industriali in cui della carne rimane solo il nome sulla scatola”.

"La salute dev'essere ovviamente sempre al primo posto ma anche un po' di buon senso aiuta a capire che non è buona cosa generalizzare e criminalizzare prodotti tradizionali, di qualità e certificati". Lo ha affermato in una nota la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, commentando l'allarme sul rischio cancro da carni lavorate generato dallo studio dell'International Agency for Research in Cancer, dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.

"Sappiamo da tempo - ha detto Serracchiani - che ogni eccesso nell'alimentazione, tra cui il consumo di carne rossa ma anche di alcol, sale o zuccheri, è potenzialmente dannoso per la salute. Ma è altrettanto vero che in Friuli Venezia Giulia, regione al top per longevità, con la carne si producono alimenti straordinari e naturali come il prosciutto di San di Daniele o quello di Sauris, che portano alta nel mondo la qualità italiana. E vanno ricordati anche i prodotti delle filiere locali, tra cui quelli certificati dal marchio regionale Agricoltura Ambiente e Qualità (AQuA), che richiedono severi disciplinari di produzione. Tutto questo non ha nulla a che spartire con certi pasticci industriali in cui - ha concluso - della carne rima
 

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