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Mercoledì 16 MARZO 2011
L’insufficienza renale costa 5 miliardi l’anno
Il punto sulla situazione in Italia e un decalogo per prevenire la malattia, in un Convegno promosso dall’Osservatorio Sanità e Salute. Cesare Cursi: “La prevenzione e la promozione di stili di vita salutari possono ridurre molto l’incidenza di queste patologie”.
Una vera “epidemia silenziosa”. Così viene definita la crescente diffusione in Italia di nefropatie e insufficienza renale cronica: circa il 12% degli over 40 ha una malattia renale, spesso senza saperlo. E questo porta ad aggravare la situazione, tanto che oggi si registrano 7-8mila nuovi dializzati ogni anno. I numeri sono allarmanti: 45mila italiani sono in trattamento di dialisi, 15mila hanno subito un trapianto di rene, ma sono circa 3 milioni gli italiani che convivono con una malattia renale.
Accanto alla sofferenza individuale, questo significa anche costi crescenti per la sanità. Un paziente in dialisi costa circa 40mila euro all’anno, mentre la cifra complessivamente spesa per curare queste patologie sfiora i 5 miliardi annui, pari a circa il 4,5% della spesa sanitaria.
Sono questi i dati forniti nel corso del Convegno organizzato dall’Osservatorio Sanità e Salute, che si è svolto ieri a Roma con la partecipazione di Loreto Gesualdo (ordinario di Nefrologia all’Università di Bari), Giovanni Gambaro (direttore di Nefrologia al Policlinico Gemelli di Roma) e Pier Francesco Bassi (direttore della Clinica Urologica al Policlinico Gemelli di Roma). Le risposte dei medici alla domanda che dava titolo al Convegno, “Insufficienza renale: si può prevenire?”, sono state ampiamente affermative e condensate in dieci consigli rivolti ai cittadini affinché controllino e curino i propri reni, in particolare quando sono affetti da altre patologie, come l’ipertensione o il diabete, che spesso arrivano a comprometterne la funzionalità.
E impegni per un maggiore sforzo di prevenzione sono stati assunti anche dagli interlocutori politici che hanno partecipato all’incontro. “In molte realtà ci sono centri di eccellenza per le patologie renali, anche se purtroppo ci sono molte differenze tra le regioni del Nord e quelle del Centro Sud – ha detto Cesare Cursi, presidente della Consulta nazionale per la Sanità del Pdl e presidente dell’Osservatorio Sanità e Salute. – Ma dobbiamo sviluppare soprattutto le politiche di prevenzione, perché ormai sappiamo bene che stili di vita sbagliati, come la mancanza di movimento e la cattiva alimentazione, possono creare grossi problemi dal punto di vista renale”.
Non ha mancato di aggiungere una nota polemica il senatoreLuigi D'Ambrosio Lettieri, segretario della 12° Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama: “Prevenire si deve, e per farlo occorre spendere meglio le risorse a nostra disposizione, tagliando gli sprechi, eliminando le sacche di inefficienza, introducendo meccanismi virtuali di controllo della spesa, ottimizzando costi e qualità dell'offerta sanitaria. Purtroppo, nonostante il Governo abbia compiuto ogni sforzo possibile per confermare le risorse destinate alla sanità in tutte le regioni, non tutte le amministrazioni regionali hanno saputo rispondere recuperando l’etica della responsabilità. È il caso della Puglia, dove il governo Vendola ha usato male e spesso a fini propagandistici le risorse pubbliche, costringendo oggi i pugliesi a pagare sulla propria pelle quella sciatteria amministrativa e quelle ambizioni politiche che nulla hanno a che vedere con il bene e i diritti della collettività”.
I 10 consigli per prevenire l’insufficienza renale
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