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Mercoledì 21 OTTOBRE 2015
Trapianti. Accordo Liguria-Lombardia. Viale: “Fare sistema per garantire ai liguri prestazioni di alto livello”

L'accordo tra l'ospedale Niguarda di Milano e il centro trapianti di San Martino di Genova prevede lo svolgimento delle attività propedeutiche all'intervento all'ospedale ligure, ma l'esecuzione dell'intervento al Niguarda con l'utilizzazione del chirurgo trapiantologo dell'Irccs San Martino IST e l'effettuazione della attività di recupero e riabilitazione in ambito ligure.

“Dobbiamo fare sistema per garantire ai liguri prestazioni di alto livello”. Con queste parole la vicepresidente della Liguria e assessore regionale alla Sanità, Sonia Viale, ha spiegato le ragioni dell’accordo nel settore dei trapianti siglato tra l'ospedale Niguarda di Milano e il centro trapianti di San Martino di Genova. “Nel nosocomio genovese il trapianto del rene è dimensionato correttamente rispetto al fabbisogno regionale e viene regolarmente svolta. Per quanto riguarda altre tipologie di trapianto, come il fegato, sono decisamente sottodimensionate: circa 20 casi all'anno, insufficienti rispetto ai parametri nazionali vigenti, fondati su un bacino d'utenza di almeno 2 milioni di abitanti. Per quanto riguarda i trapianti di cuore, infine, il bacino minimo di utenza deve essere di 2 milioni che la Liguria non raggiunge. La collaborazione con l'ospedale Niguarda – ha detto Viale - assicura un percorso idoneo a trattare i pazienti liguri”.

Nel dettaglio, l’accordo, che è stato anche al centro di una interrogazione in consiglio regionale presentata dalla Consigliera dei 5 Stelle Alice Salvatore e sottoscritta anche dagli altri componenti del gruppo Francesco Battistini, Marco De Ferrari, Andrea Melis, Gabriele Pisani e Fabio Tosi, prevede lo svolgimento delle attività propedeutiche all'intervento all'ospedale San Martino IST, l'esecuzione dell'intervento al Niguarda con l'utilizzazione del chirurgo trapiantologo dell'IRCCS San Martino IST e l'effettuazione della attività di recupero e riabilitazione in ambito ligure. “Un percorso – secondo Viale - che ben si concilia con le esigenze dei pazienti liguri perché assicura loro un adeguato volume di attività trapiantologica da parte dell'equipe mista che opera al Niguarda e, nello stesso tempo, la possibilità di trascorrere la degenza pre e post operatoria al San Martino di Genova, quindi sul territorio”.

Per la vicepresidente regionale, dunque, le “polemiche sollevate dalla consigliere Salvatore sono evidentemente frutto della scarsa conoscenza di una tematica così delicata come quella dei trapianti che hanno bisogno di una congrua casistica annuale se vogliamo assicurare un'offerta sanitaria di elevata qualità ai pazienti. Inoltre – ha concluso Viale -, occorre precisare che l'attività svolta presso il Niguarda non rientra nell'ambito della mobilità passiva a favore della Lombardia, poiché i relativi costi sono contabilizzati a carico dell'IRCCS San Martino – IST e certamente sono inferiori a quelli che emergerebbero per impiantare l'intera funzione trapiantologica epatica presso l'Istituto, tenendo conto del ridotto bacino d'utenza e della bassa casistica sviluppabile".

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