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Martedì 15 MARZO 2011
Usa: un risparmio di 6 miliardi $ l’anno con i generici
La cifra è stata rilevata da uno studio pubblicato sugli Archives of Internal Medicine e si riferisce al risparmio che si otterrebbe se tutti i cittadini, laddove possibile, aderissero alle offerte commerciali che propongono la quantità di generici necessaria a coprire un mese di trattamento per soli 4$.
Sei miliardi di dollari l’anno. A tanto ammonterebbe il risparmio se tutti i pazienti americani scegliessero, laddove possibile, i farmaci generici. O meglio, se fossero disposti a optare per la migliore tra le offerte con cui le catene di farmacie americane si danno battaglia: quella che offre la quantità di farmaci necessari a coprire un mese di trattamento per 4 dollari.È quanto emerso da uno studio condotto dalla University of Pittsburgh Graduate School of Public Health (GSPH) e pubblicato ieri sugli Archives of Internal Medicine. Lo studio, che ha analizzato i comportamenti di 31.000 pazienti nel corso del 2007, è il primo a valutare l’impatto su scala nazionale di questo comportamento di acquisto.
Il team ha analizzato la spesa sanitaria attuale del campione e simulato cosa sarebbe avvenuto se, laddove possibile, i pazienti avessero sostituito i farmaci consumati abitualmente con la versione da “discount” a 4$ al mese. Sorprendenti i risultati: il primo dato emerso è che, anche tra quanti consumano abitualmente generici, meno del 6 per cento aderisce alle offerte più convenienti, preferendo spendere fino a 8 volte di più. Una cifra, tutto sommato accettabile per il singolo, ma che diventa enorme quando analizzata su scala nazionale: 5,8 miliardi di dollari l’anno.“Anche se soltanto la metà dei potenziali fruitori dei “programmi a 4$” risparmiassero 22$ dollari l’anno in spese out-of-pocket, il risparmio per la società sarebbe grande”, ha commentato Yuting Zhang, docente di Politica e management sanitari nell’ateneo americano. E senza che ciò comporti minori garanzie per i pazienti.
I risultati dello studio sembrano uno spot a favore dei generici e dei programmi che li offrono a buon mercato, ma i ricercatori, per bocca di Zhang, ci hanno tenuto a precisare che “non stiamo promuovendo nessuna specifica catena di farmacie o alcun programma di vendita di generici”. L’importante, hanno concluso, è sottolineare che “se i policy makers e i medici indirizzassero i pazienti verso programmi che forniscono generici a basso costo, i pazienti e i contribuenti potrebbero fare uno straordinario risparmio”, ha concluso
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