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Venerdì 16 OTTOBRE 2015
Taranto. Precari Asl. Commissione Ue accoglie denunce lavoratori e apre procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia
Lo rivela la Fp Cgil che evidenzia come “alcuni lavoratori hanno denunciato alla Commissione europea come la ASL Taranto, sulla scorta delle disposizioni impartite dall’ARAN, neghi loro il riconoscimento di alcuni istituti contrattuali, quali i permessi studio, per lutto, per l’aggiornamento professionale ecc, ponendosi in uno stato di flagrante violazione della direttiva europea 70/1999/ce”.
La Commissione europea accoglie le denunce presentate dai precari della ASL Taranto iscritti alla Fp CGIL e apre una procedura di infrazione nei confronti dello Stato italiano La Commissione europea accoglie le denunce presentate da decine di lavoratori iscritti alla FP CGIL Taranto, e apre una nuova procedura di infrazione NIF 2014/4231 contro lo Stato italiano per utilizzo abusivo dei contratti a termine e mancato riconoscimento di alcuni istituti contrattuali. Lo rivelano in una nota Pierpaolo Volpe, Direttivo Fp Cgil Taranto e Mino Bellanova Segretario Generale Fp Cgil Taranto.
“Alcuni lavoratori – evidenziano - hanno denunciato alla Commissione europea come la ASL Taranto, sulla scorta delle disposizioni impartite dall’ARAN, neghi loro il riconoscimento di alcuni istituti contrattuali, quali i permessi studio, per lutto, per l’aggiornamento professionale ecc, ponendosi in uno stato di flagrante violazione della direttiva europea 70/1999/ce.
“I nostri iscritti – rimarcano i sindacalisti - inoltre, hanno denunciato alla Commissione come la ASL Taranto abbia loro reiterato i contratti a termine, configurando un chiaro abuso, che si pone in contrasto con la giurisprudenza comunitaria. Si è segnalato anche come il Tribunale di Taranto, nonostante l’ordinanza “Papalia” e la sentenza “Mascolo” della Corte di giustizia, continui a negare sia il diritto alla conversione del contratto, che il risarcimento del danno, ai precari che ritenendo di essere stati abusati dalla Pa, hanno fatto ricorso alla Magistratura del lavoro. Sulla scorta delle informazioni fornite dai nostri iscritti la Commissione europea ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, riservandosi nel breve tempo ulteriori decisioni sulle misure da adottare, tra cui il deferimento alla Corte di giustizia per inadempimento rispetto alla direttiva 70/1999/ce, tutto questo in attesa che le Sezioni Uniti della Corte di Cassazione, presumibilmente entro fine anno, individuino la sanzione adeguata per la Pa, che ha utilizzato illegittimamente lo strumento dei contratti a termine”.
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