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Venerdì 02 OTTOBRE 2015
Marche. Il settore farmaceutico driver per la crescita economica. Boom export
Ad Ancona una produzione di eccellenza destinata a oltre 50 paesi nel mondo mentre ad Ascoli Piceno si raggiunge il 72% del totale dell’export manifatturiero. Impegnati tra diretti e nell’indotto 2.800 persone. La fotografia di Farmindustria sul comparto regionale.
Sono 2.800 gli addetti diretti e nell’indotto e più di 1.400 addetti negli stabilimenti produttivi di Ancona e Ascoli Piceno. Ad Ancona c’è una produzione di eccellenza destinata a oltre 50 paesi nel mondo e ad Ascoli Piceno il 72% del totale dell’export manifatturiero. È questa la fotografia dell’industria farmaceutica nelle Marche scattata oggi nel corso del roadshow itinerante di Farmindustria Innovazione e Produzione di Valore. L’industria del farmaco: un patrimonio che l’Italia non può perdere presso lo stabilimento di Angelini di Ancona dove, insieme con Pfizer, si è svolto un focus sulle eccellenze farmaceutiche della Regione.
“Il settore è un driver per la crescita dell’economia regionale. Basti pensare che l’export di medicinali supera quello di interi Paesi UE, come Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Portogallo, Finlandia. E proprio l’export farmaceutico dal 2009 al 2014 è cresciuto considerevolmente, dall’8% al 20% rispetto al totale manifatturiero. Nel 2014 ha anche conquistato la medaglia d’oro per esportazioni tra i vari settori e nel 2015 si conferma sul podio”.
“Il roadshow - partito nel 2012 e che finora ha toccato diverse Regioni: Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, Lazio, Puglia e Abruzzo - ha lo scopo di far emergere le eccellenze del farmaco”, ha affermato Massimo Scaccabarozzi, Presidente di Farmindustria.
“Ogni fabbrica - precisa - rappresenta un valore manifatturiero e sociale per il territorio. E per l’intero comparto farmaceutico che è stato, soprattutto negli ultimi anni, tra i co-protagonisti nel panorama industriale del Paese. Produzione, innovazione soprattutto biotech, export, competitività a livello globale: campi in cui ogni singola azienda è un’eccellenza. Un settore che è quindi un fiore all’occhiello del made in Italy”.
“Siamo consapevoli e abbiamo l’ambizione - conclude il Presidente Scaccabarozzi - che se sarà garantita la stabilità delle regole degli ultimi 2 anni, potremo diventare un hub globale e il primo paese produttore in Europa, superando la Germania”.
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