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Mercoledì 23 SETTEMBRE 2015
Piemonte. Protesi totale di gomito: primo intervento a Savigliano
E' stato necessario un delicato isolamento delle strutture anatomiche severamente deformate e tenacemente coinvolte nella reazione fibro-cicatriziale, sia per l'impianto (per la prima volta a Savigliano) di un'artroprotesi totale di gomito, a cui è stata associata la rimozione delle precedenti viti, placche e cerchiaggi metallici, e la nuova stabilizzazione della frattura dell'olecrano con una placca anatomica a stabilità angolare.
Delicato intervento chirurgico, della durata di 4 ore, eseguito per la prima volta all’ospedale di Savigliano, presso la struttura di Ortopedia, al quale è stata sottoposta una donna di 62 anni, residente in provincia di Cuneo. Spiega Paolo Milano, che ha eseguito l’intervento con l’assistenza dei colleghi Bardell e Imarisio: “L’intervento si è reso necessario a seguito al fallimento di un duplice precedente intervento al gomito destro, effettuato per una complessa frattura articolare che non è andata incontro a guarigione, ma che ha invece procurato una grave deformità postraumatica dolorosa del gomito stesso, con mancata consolidazione delle multiple fratture”.
L'eccezionalità dell'intervento è legata sia alla complessità tecnica del caso, per cui si è reso necessario un delicato isolamento delle strutture anatomiche severamente deformate e tenacemente coinvolte nella reazione fibro-cicatriziale, sia per l'impianto (per la prima volta a Savigliano) di un'artroprotesi totale di gomito, a cui è stata associata la rimozione delle precedenti viti, placche e cerchiaggi metallici, e la nuova stabilizzazione della frattura dell'olecrano con una placca anatomica a stabilità angolare, in modo da permettere il movimento immediato alla paziente, senza necessità di gessi o tutori.
L'intervento è stato eseguito dal Paolo Milano, assistito dal collega Alessandro Bardelli e da Daniele Imarisio di Mondovì, con la supervisione del primario Roberto Scagnelli. Al termine dell'operazione alla paziente è stato eseguito un’anestesia loco-regionale ecoguidata, eseguito dall'anestesista Elisabetta Brizio, per ottenere una adeguata analgesia postoperatoria. Le radiografie postoperatorie, eseguite a poche ore dall'intervento, hanno confermato l'ottima riuscita dell'operazione.
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