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Sabato 19 SETTEMBRE 2015
Lazio. Fimmg: “Istituire un Cup della medicina generale e dei servizi sociali per assorbire eventuali esuberi gare”
E' la proposta avanzata da Pierluigi Bartoletti, segretario delle Fimmg di Roma e componente dell'esecutivo nazionale. “Un progetto del genere darebbe un colpo mortale alle liste di attesa e sarebbe una riforma vera di quelle cioè che cambiano la vita alle persone. Il tema è all'ordine del giorno e di un progetto simile si sta discutendo anche in Toscana”.
Prenotare gli esami direttamente presso lo studio del medico di famiglia ma ricevere anche assistenza rispetto ai servizi sociosanitari di cui si ha bisogno. Questa la proposta che, secondo la Fimmg, risolverebbe quasi tutte le questioni legate alle gare dei vari Cup e Recup regionali facendo risparmiare un bel po’ di soldi e rendendo un servizio migliore ai cittadini, cambiando il loro rapporto con la sanita regionale.
"L’ipotesi su cui abbiamo lavorato e che può eventualmente essere implementata collegando ad essa anche i servizi socio sanitari - spiega Pierluigi Bartoletti segretario delle Fimmg di Roma e componente dell'esecutivo nazionale - è che il cittadino esca dal nostro studio già con la prenotazione in tasca con indicata la classe di priorità e la struttura dove eseguire l’esame e che funzioni anche da bussola per guidarlo nella rete , spesso intricata, dei servizi socio sanitari”.
Per Bartoletti un progetto del genere, oltre a generare forti economie, “darebbe un colpo mortale alle liste di attesa e sarebbe una riforma vera di quelle cioè che cambiano la vita alle persone. Il tema è all'ordine del giorno e di un progetto simile si sta discutendo anche in Toscana”.
Nel Lazio, inoltre, una soluzione di questo tipo “potrebbe essere utile ad assorbire gli eventuali esuberi che derivassero dalle gare Cup in corso e che tante polemiche stanno suscitando. Credo ci sia spazio per discutere creando un Cup delle medicina generale eventualmente collegando ad esso anche la disponibilità dei servizi socio sanitari. I medici della medicina generale sono una risorsa preziosa del servizio sanitario regionale e sono disponibili ad assumersi la loro parte di responsabilità per – conclude - accelerare ed essere protagonisti del cambiamento”.
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