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Giovedì 17 SETTEMBRE 2015
Formazione del medico. All’Ordine di Bari due giornate nazionali di approfondimento
Le due giornate, 18 e 19 settembre, intendono “approfondire i percorsi formativi post laurea del medico, il sistema di lifelong learning e la valutazione delle competenze acquisite, sia tecniche che non tecniche”. IL PROGRAMMA
A pochi giorni dallo svolgimento delle prove di ammissione e di accesso a medicina, l’Ordine dei medici di Bari promuove venerdì 18 e sabato 19 Settembre presso la sede dell’Ordine (via Capruzzi, 184 – Bari) due “Giornate nazionali di approfondimento sulla formazione del medico”. Si tratta di un momento di “confronto sulla qualità della formazione continua post laurea dei medici e sulla valutazione delle competenze specialistiche acquisite ma, prevedibilmente, sarà anche occasione per discutere sulle contestate modalità di accesso all’università e su proposte innovative, come – secondo quanto avanzato dall’Ordine di Bari - l’abolizione dei test e un sistema di crediti formativi che trasformi l’ultimo biennio della scuola secondaria superiore in un percorso propedeutico a determinate facoltà”.
Il convegno, sotto la direzione scientifica di Franco Lavalle, VicePresidente dell’OMCeO di Bari, vedrà la partecipazione di Roberta Chersevani, Presidente FNOMCeO, oltre a quella di numerosi Presidenti degli Ordini dei Medici e di rappresentanti del Ministero della Salute. Nella due giorni si incontrerà infatti la Commissione Medici della Federazione per approfondire le tematiche della formazione, portando ancora una volta Bari al centro del dibattito nazionale sulla formazione del Medico, a distanza di un anno dal Convegno nazionale FNOMCeO. La presenza della maggior parte dei Presidenti degli Ordini dell'Italia meridionale all’evento, offrirà anche l’opportunità per avviare una riflessione sulle criticità del sistema sanitario delle regioni meridionali e delle conseguenze negative che i piani di rientro hanno determinato sulla tutela della salute dei cittadini. Il rapporto povertà-malattia ha assunto infatti negli ultimi anni aspetti drammatici, che pur essendo presenti in tutto il paese, vengono avvertiti in modo più acuto nelle regioni più povere del sud, tanto da spingere qualcuno a parlare di una nuova “questione meridionale” anche per la Sanità.
Il Convegno intende approfondire i percorsi formativi del medico laureato, valutandone le modalità di acquisizione delle competenze. Queste, non più rivolte solo alla cura della malattia, vengono ad essere classificate come Tecnico-professionali (Technical skills), Relazionali e Gestionali (Non Technical Skills). L’insieme di queste competenze dimostra come il medico debba avere ormai una preparazione a tutto tondo per confrontarsi non solo con il paziente e la sua malattia, ma anche con la Società nella quale viviamo. Non ultimo il sapersi relazionare con tutte le Professioni Sanitarie che cooperano nel Sistema.
Si tratta di temi fondamentali nel contesto attuale, che vede messi in discussione il ruolo tradizionale del medico e i contenuti stessi della professione a fronte di profondi cambiamenti culturali e strutturali che investono il sistema sanitario e il modo stesso di intendere la salute da parte della società. La professione medica rischia l’impoverimento perché rischia di perdere il controllo delle fonti di produzione e dei processi di trasmissione, sviluppo e valutazione delle conoscenze e competenze innovative ma, soprattutto, della verifica della continuità nello sviluppo e manutenzione delle competenze.
Temi solo apparentemente specialistici, che in realtà investono il diritto alla salute del cittadino: la formazione è infatti il punto da cui si può partire per ridefinire ruolo e competenze del medico, affinché sia capace di inserirsi in un sistema complesso come quello della sanità moderna, senza perdere i valori etici e umanistici che da sempre contraddistinguono la professione.
Il possesso e l’utilizzo pieno ed esclusivo di specifiche conoscenze e competenze rappresenta il patrimonio sociale della professione medica, su cui si fonda l’affidabilità del professionista e la tutela della salute dei cittadini. La “cura” di questo patrimonio rappresenta pertanto un valore per l’intera collettività.
Durante la prima giornata, intitolata “Dalla Certificazione della Formazione post-laurea alla Valutazione delle Competenze del Medico e dell’Odontoiatra”, verranno presentati i percorsi formativi post laurea, la valutazione delle competenze e il dossier formativo, con uno sguardo allargato a ciò che accade all’estero. Alle 17.30 è prevista la tavola rotonda "A chi spetta la valutazione delle competenze del medico" a cui parteciperanno rappresentati del Ministero della Salute, delle Regioni, degli Ordini, delle Università e delle Società Scientifiche.
La seconda giornata, intitolata “Il Co.Ge.A.P.S. incontra gli Ordini”, metterà a confronto il Co.Ge.A.P.S. (Consorzio Gestione Anagrafica delle Professioni Sanitarie) gli Ordini, e gli stessi Professionisti che operano nella Sanità rispetto ai percorsi formativi individuali ECM. La sessione, che approfondisce gli aspetti tecnici relativi al riconoscimento dei crediti formativi è rivolto a coloro che hanno la responsabilità della gestione e della verifica dei processi formativi dei medici iscritti ed agli stessi Professionisti che possono valutare come organizzare il proprio percorso formativo e come verificarlo.
“La formazione è un tema cruciale su cui si gioca il contenuto stesso della professione medica e il ruolo del medico all’interno dei moderni servizi sanitari. Dobbiamo decidere se vogliamo un medico “di mercato”, che si preoccupi esclusivamente della produzione oppure se vogliamo difendere i valori etici e umanistici su cui si è sempre fondata la nostra professione e che rappresentano la migliore garanzia tutela della salute del cittadino” dichiara Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei Medici di Bari – “Per questo credo sono particolarmente felice che ancora una volta Bari diventi centro di questo dibattito e punto di riferimento di tutta l'area meridionale”.
“Il possesso e l’utilizzo pieno ed esclusivo di specifiche conoscenze e competenze rappresenta una larga parte del patrimonio sociale di questa professione. La “cura” di questo patrimonio rappresenta quindi non solo una ragione sociale della nostra Professione ma anche un valore etico-deontologico senza il quale l’esercizio professionale rischia di smarrire le sue straordinarie funzioni civili e sociali.” - dice Franco Lavalle, Vice-Presidente dell’Ordine – “La professione medica rischia l’impoverimento perché rischia di perdere il controllo delle fonti di produzione e dei processi di trasmissione, sviluppo e valutazione delle conoscenze e competenze innovative ma, soprattutto, della verifica della continuità nello sviluppo e manutenzione delle competenze”.
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