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Mercoledì 09 SETTEMBRE 2015
Lazio. Gregori (Futuro a sinistra) a Cantone. “ Con Bando Cup rischio accordi lottizzatori e spartitori”

Il deputato, che ha aderito alla nuova formazione fondata da Stefano Fassina, denuncia in una lettera al presidente dell'Anac le criticità contenute nel bando. “La suddivisione in lotti è paradossale rispetto al processo di razionalizzazione del sistema sanitario regionale in corso, che prevede l’accorpamento di aziende che fanno parte di lotti differenti”.

L’attuale bando di gara che la Regione Lazio ha indetto, lo scorso 27 giugno, per l’affidamento dei Centri Unici di Prenotazione (Cup) delle Asl e delle Ao della Regione determina “il taglio di oltre 350 posti di lavoro sui circa 2000, cioè quasi il 20% dell’intero organico attuale”. Tutto ciò perché “non si tiene conto della ricognizione dei fabbisogni dei servizi Cup elaborata solo lo scorso anno dalle Aziende Sanitarie e quindi rappresenta un’ulteriore difficoltà in termini di tempi di attesa e code da parte dei cittadini per accedere alle prestazioni sanitarie pubbliche”. Sono le criticità segnalate da Monica Gregori, deputato che ha aderito alla nuova formazione ‘Futuro a sinistra’, in una lettera inviata all’Autorità Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone.

“Il bando inoltre – sottolinea - non prevede come obbligo, tranne che per le persone con disabilità, la riassunzione del personale attualmente in servizio nel ruolo e nel livello contrattuale raggiunto. Tutto ciò è in contrasto con le disposizioni a tutela del lavoro previsti dalla normativa vigente e dalle nuove direttive comunitarie sulla base anche dei nuovi indirizzi previsti dalla riforma degli appalti pubblici, risultando persino in violazione all’articolo 7 della Legge Regionale del Lazio n. 16/2007”.

Altro nodo riguarda “la mancata indicazione degli inquadramenti economico contrattuali del personale in forza e la logica incardinata nel bando del massimo ribasso, rischiano, poi, di creare una ingiusta disparità di concorso alla gara, tra chi all’interno delle offerte economiche, deve garantire continuità di lavoro e di retribuzioni e chi, invece, potrebbe subentrare ex novo, senza alcun vincolo, con la possibilità ad esempio di potersi avvalere della disciplina statuita dal c.d. Jobs Act e decreti delegati".
Ma più in particolare e riguardante l'attività di Anac, evidenzia Gregori, si registra “la suddivisione in quattro lotti di una gara centralizzata dei 17 servizi di Cup, rischia di favorire accordi lottizzatori e spartitori tra imprese concorrenti e turbative d’asta (come del resto già accaduto per una precedente gara), con il rischio di creare forti disparità di trattamento contrattuale a parità di ruolo tra il personale occupato in lotti differenti. Inoltre, la suddivisione in lotti è paradossale rispetto al processo di razionalizzazione del sistema sanitario regionale in corso, che prevede l’accorpamento di aziende che fanno parte di lotti differenti”.
Altro fatto grave, conclude, “che ci hanno segnalato sindacati e lavoratori: il personale dirigente che ha predisposto la gara attuale è stato già indagato dalla Procura di Roma per favoreggiamento e false dichiarazione dinanzi al Pubblico Ministero, in merito alla gara Cup annullata nel 2014”.
 

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