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Lunedì 07 SETTEMBRE 2015
Lorenzin traccia programma ministero per il 2016. Al primo posto qualità assistenza e miglioramento dei conti
Pubblicato l’atto d’indirizzo politico del Ministero per il prossimo anno. Previsti obiettivi su 8 macroaree. “L'impegno primario dovrà essere quello di consolidare i risultati qualitativi raggiunti nel settore migliorando la razionalità della spesa nelle Regioni in piano di rientro”. E il “Ministero è impegnato in questo senso, sia tramite l’azione delle strutture commissariali sia nella formulazione del Patto per la salute”. IL DOCUMENTO
Prevenzione; comunicazione; politiche in materia di ricerca sanitaria; politiche sanitarie internazionali; promozione della qualità e dell’appropriatezza dell’assistenza sanitaria; sistema informativo e statistico sanitario; dispositivi medici e farmaci; promozione della salute pubblica veterinaria e della sicurezza degli alimenti; politiche per l’efficienza gestionale. Queste le 8 macroaree strategiche definite dal Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin nell’atto d’indirizzo politico 2016. Un documento con cui il Ministro indica gli obiettivi dell'azione ministeriale e ribadisce la centralità del Patto per la Salute.
“L'impegno primario, nel corso del 2016 – evidenzia nella premessa il Ministro - , dovrà pertanto essere quello di mantenere e consolidare i risultati qualitativi raggiunti nel settore dell’assistenza, migliorando la razionalità della spesa nelle Regioni soggette a piano di rientro. Il Ministero della Salute è impegnato in questo senso, sia tramite l’azione delle strutture commissariali attivate nelle Regioni in deficit, sia nella formulazione del Patto per la salute per gli anni 2014-2016, ovvero dell'Accordo finanziario e programmatico tra il Governo e le Regioni, di valenza triennale, in merito alla spesa e alla programmazione del Servizio Sanitario Nazionale, finalizzato a migliorare la qualità dei servizi, a promuovere l’appropriatezza delle prestazioni e a garantire l’unitarietà del sistema, definendo i tetti di spesa.
“Nel Patto – ricorda Lorenzin - sono stati infatti affrontati il tema della programmazione triennale dei costi standard e dei fabbisogni regionali, che consente di avviare e implementare politiche di innovazione del SSN sul territorio, ed il tema della definizione degli standard relativi all'assistenza ospedaliera, che, unitamente all'assistenza sanitaria transfrontaliera, all'aggiornamento dei LEA ed alla reale promozione dell'assistenza territoriale, costituiscono i pilastri su cui fondare tutte le iniziative necessarie per garantire la tutela della salute a tutti i cittadini uniformemente sul territorio nazionale.
Il tema della Health Technology Assessment, e degli investimenti in sanità, così come quello della ricerca in ambito sanitario, e del trasferimento dei prodotti di ricerca nell’assistenza sanitaria, sono anch'essi centrali per garantire le condizioni di competitività, di qualità e di sicurezza delle strutture sanitarie.
Nel Patto c'è anche la previsione di migliorare il sistema di monitoraggio, analisi e controllo dell'andamento dei singoli Sistemi Sanitari Regionali, che consenta di rilevare in via preventiva, attraverso un apposito meccanismo di allerta, eventuali e significativi scostamenti delle performance delle Aziende sanitarie e dei Sistemi Sanitari Regionali, in termini di qualità, quantità, sicurezza, efficacia, efficienza, appropriatezza ed equità dei servizi erogati. Il Patto per la salute in vigore mira ad un generale efficientamento del nostro SSN, proprio nell'ottica dell'appropriatezza.
Tutte le previsioni in esso contenute sono state ispirate dai bisogni di salute dei cittadini e, allo stato attuale, costituisce un importante strumento per la costruzione di una sanità più vicina alle persone, più efficace ed efficiente, sicura, di qualità e competitiva in Europa, non dimenticando le nuove sfide che ci attendono: l’assistenza socio-sanitaria connessa alla non autosufficienza, l'elevata presenza di anziani e grandi anziani nonché la disponibilità di terapie/diagnosi ad alto costo”.
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