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Mercoledì 26 AGOSTO 2015
Bilanci regionali e pagamenti imprese. Caldoro: “In Campania nessun buco”

L’ex presidente della Regione rassicura sull’operato della sua Giunta. “La situazione in Campania è completamente diversa da quella del Piemonte. Abbiamo avviato e messo in campo misure straordinarie per pagare i debiti alle imprese. Chi parla di buco mente o è incompetente”.

“Buco in Campania? Mente chi lo afferma In Campania abbiamo avviato e messo in campo misure straordinarie per pagare i debiti alle imprese. Chi parla di buco mente o è incompetente. Con noi i conti ok, finalmente in ordine dopo anni di disinvolta amministrazione. Abbiamo pagato il vecchio debito alle imprese senza aumentare le tasse regionali. A differenza delle altre Regioni”. Ad affermarlo, in un lungo post sul suo profilo Facebook, è Stefano Caldoro, che in qualità di ex presidente della Regione Campania ha voluto esprimersi sui presunti bilanci irregolari delle regioni a causa dell’uso improprio delle risorse statali per il pagamento dei debiti ai fornitori.

“Provo ad essere più chiaro sull'errore di chi parla di buco e sulla vicenda relativa al pagamento dei debiti alle imprese. Una vicenda molto tecnica ma chiara”, scrive Caldoro. E aggiunge: “Le anticipazioni di liquidità ex d.l. n. 35/2013 si sono caratterizzate per essere mera anticipazione di cassa da utilizzare, quindi, per il pagamento dei debiti pregressi già iscritti nei bilanci delle Regioni. Questa caratterizzazione ha fortemente limitato, nelle regioni virtuose, l'utilizzo di tali risorse. Ed infatti la regione Campania ha avuto un atteggiamento prudenziale nel contrattualizzare esclusivamente le somme che sarebbe stata in grado di pagare nel rispetto del duplice limite: esistenza di obbligazioni giuridicamente vincolanti nel proprio bilancio e rispetto del limite del patto di stabilità. Le previsioni, infatti, erano che le ulteriori anticipazioni sarebbero state contrattualizzate negli anni 2015 e 2016 fino all'importo assegnato.  Rientrando dal disavanzo sanitario con un anno di anticipo, senza aumentare le tasse, la precedente Giunta ha creato, d'intesa con il Governo, un percorso per rientrare anche dal disavanzo del comparto trasporti con l'approvazione del relativo Piano di Rientro attingendo alle residue somme assegnate ma ancora non erogate”.

Per Caldolo, “da ciò emerge” quindi “che la situazione della regione Campania è completamente diversa da quella della regione Piemonte. Il Piemonte, infatti, ha utilizzato le risorse del d.l. 35/2013 per coprire il disavanzo, ha effettuato nuova spesa corrente ed ha aumentato le tasse cosi come le altre Regioni. La Campania ha utilizzato in maniera prudenziale le risorse erogate ex articolo 2 del d.l. n. 35/2013, ha pagato i debiti pregressi e non ha aumentato le tasse”.

L'unico aspetto che potrebbe interessare la regione Campania, secondo Caldoro, “riguarda la parte degli accantonamenti per gli ammortamenti non sterilizzati in sanità. Ma questo è un problema che riguarda tutte le regioni che hanno attinto alle anticipazioni di liquidità e che la stessa Consulta riprende sul Governo e la cui soluzione sarà probabilmente demandata ad una norma nazionale ma certo nessuna di queste operazioni genera ne' aumento del debito, semmai lo riduce cosi come il rischio, ne' tantomeno nuove spese non coperte (buco!)”.

Per l’ex presidente della Campania “ciò che dovrà invece al momento essere affrontato è altro punto, sono le ulteriori anticipazioni di liquidità per pagare i debiti maturati al 31.12.2014, di cui al d.l. 19 giugno 2015, n. 78. Questo decreto, infatti, nel fissare al 30 giugno 2015, a pena di nullità, la richiesta a firma dei Presidenti, assegna alle regioni anche eventuali ulteriori disponibilità relative alle anticipazioni attribuite precedentemente alle regioni. Per le note vicende legate al ritardo dell'insediamento del neo - Governatore, alla regione Campania non solo non è stata assegnata nuova liquidità per pagare i residui passivi al 31.12.2014, ma risultano anche ormai perse le economie delle somme precedentemente richieste per quasi 1 miliardo di euro. Ci auspichiamo, quindi, che l'attuale Giunta faccia pressione sul Governo per assicurare alla regione Campania una risposta positiva atteso che tanto dello slittamento del termine dal 30 giugno al 30 settembre, quanto del nuovo riparto a cui avrebbe dovuto attingere la regione Campania (circa 1 miliardo), nella legge 14 agosto 2015, n. 125 di conversione del d.l. n. 78/2015, non vi è traccia”.
 
La Regione Campania, conclude Caldoro, “nel seguire le disposizioni del Governo (Mef) ha dimostrato di essere la più virtuosa delle regioni che hanno attinto al dl/35 pagando i vecchi debiti alle imprese senza aumentare le tasse per trovare le coperture”.
 

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