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Mercoledì 26 AGOSTO 2015
Arona. In tre anni 29.837 accessi al Centro di Assistenza Primaria. Trend in crescita

Gli accessi sono passati da 4.291 nel I semestre 2013 a 6.949 nel I semestre 2015. Ai primi posti tra le cause che hanno spinto gli utenti a rivolgersi al CAP ci sono traumi o ustioni (32.7%); sintomi o disturbi otorinolaringoiatrici 14.4%); febbre (11.2%).

Dal 1° gennaio 2013 e negli ultimi due anni e mezzo gli accessi totali al Centro di Assistenza Primaria di Arona sono stati 29.837, passando da 4.291 nel I semestre 2013 a 5.422 nel II semestre 2013, e poi da 6.038 nel I semestre 2014 a 7.137 nel II semestre 2014, fino a 6.949 nel I semestre 2015.

A fare il punto è la Asl NO in una nota in cui si spiega che la media degli accessi giornalieri è – nel corso del tempo – aumentata progressivamente: 23,1 accessi al giorno nel primo trimestre di attività (2013) a 38,4 del I trimestre 2015. “Di fatto sono aumentati del 66.2%”.
 
Al CAP, collocato al piano terra del Presidio Sanitario Territoriale in via S. Carlo 11 ad Arona, possono rivolgersi, negli orari in cui il proprio medico non è presente in ambulatorio, tutti i cittadini dell'ASL NO, residenti e non.

Il CAP è aperto nei 7 giorni settimanali nelle seguenti fasce orarie:
-  da lunedì a venerdì dalle 8.00 alle 20.00, con la presenza del Medico di Medicina Generale;
-  sabato dalle 14.00 alle 20.00, con la presenza del Medico di Medicina generale e del Pediatra di Libera Scelta:
-  domenica e festivi dalle 14.00 alle 20.00, con la presenza del Medico di Medicina Generale.

“Al CAP – afferma la Asl nella nota - trova risposta la maggior parte dei problemi di salute che possono essere risolti a livello ambulatoriale attraverso la ‘medicina d'attesa’ e la ‘medicina di iniziativa’ dedicata quest’ultima a gestire le patologie croniche (diabete, scompenso cardiaco, broncopneumopatia cronica ostruttiva...), assicurando al paziente interventi adeguati e differenziati. La medicina si evolve da medicina di attesa a quella di iniziativa, focalizzata sulla salute, su una più approfondita analisi delle malattie croniche che consente un monitoraggio dei fattori di rischio con un conseguente incremento dell’attività di promozione degli stili di vita corretti e di prevenzione  e, infine, una programmazione degli interventi. Il medico di medicina generale diventa uno dei protagonisti principali di tale struttura, con un nuovo profilo professionale, maggiormente qualificante. Lavorando in associazione si confronta con altri medici e operatori sanitari. L’utilizzo di sistemi informatici, come la rete, gli consente, inoltre, di avere a disposizione e scambiare dati, di utilizzare la ricetta elettronica, di inviare certificati telematici, ecc.. Visita  per lo più su appuntamento, dedicando maggior tempo all’attività di  counseling e gli permette di gestire casi più complessi. L'attività del CAP è integrata con quella del Servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica),  presente nel Presidio. Il CAP si integra, inoltre, con i servizi di diagnosi e cura (Radiodiagnostica per radiografie con accesso diretto, ecografie, ecc… e Centro prelievi) e con gli ambulatori specialistici ospedalieri  e territoriali (chirurgia, otorinolaringoiatria odontoiatria, ecc…)”.

“L’offerta di attività prettamente infermieristiche che con il tempo si sono aggiunte, ha determinato un aumento del volume dell’attività”, prosegue la nota in cui si legge ancora che “lo svolgimento della professione infermieristica all’interno del Centro di Assistenza Primaria è molto varia, e articolata. L’infermiere oltre a erogare prestazioni specifiche, deve soprattutto ascoltare la persona. E’ un ascolto di tipo empatico, attento e interessato, per una prima valutazione del bisogno adeguata e precisa. La raccolta dei dati ottenuti durante il dialogo è utile per avere una visione globale delle condizioni di salute del paziente e anche della Sua famiglia. L’assistenza  infermieristica nell’ambito della cronicità, infine,  ha come obiettivo di fornire sostegno, seguire il decorso della malattia e garantire una buona qualità di vita  degli utenti”.

Secondo la Asl NO “è interessante notare come nel corso del tempo la tendenza del CAP a rispondere alla domanda dei soggetti anziani sia in aumento, in linea con la mission del Centro che si rivolge in modo particolare alla gestione delle patologie croniche, proprie dei soggetti anziani”.
 
Al CAP possono rivolgersi tutti coloro che hanno un bisogno di salute; infatti nel triennio considerato il 91.8% degli accessi è stato a favore di assistiti residenti nella ASL NO.
Nel periodo considerato, i principali problemi di salute (prime 10 cause cliniche esaminate) che hanno spinto gli utenti a rivolgersi al CAP, sono stati: trauma o ustione (32.7%); sintomi o disturbi otorinolaringoiatrici 14.4%); febbre (11.2%); dermatologici (7.05%); oculistici (6.30%); dolori addominali (5.9%); dolore toracico (4.5%); ipertensione arteriosa (3.4%); sintomi o disturbi urologici (3.2%); dispnea (2.5%).
I soggetti presi in carico dal CAP sono stati per la maggior parte rinviati a domicilio, in alcuni casi indirizzati a un approfondimento diagnostico presso uno specialista oppure ad altro medico, altri ancora, in misura minore, sono stati inviati al DEA/Pronto Soccorso o ricoverati.

Per la Asl NO “i risultati dell’analisi degli accessi al Pronto Soccorso dell’ASL NO da parte dei cittadini di Arona e dei comuni limitrofi dimostra che, rispetto al 2012, sono diminuiti per situazioni cliniche riferibili a codici bianchi e verdi. Infatti l’analisi di insieme dei dati presi in esame, fa dedurre che da quando è stato attivato, il CAP abbia esercitato un importante ruolo di “filtro” sul territorio, evitando accessi inappropriati e conseguente riduzione dell’attesa dei pazienti al DEA/Pronto Soccorso”.

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