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Martedì 01 MARZO 2011
Automedicazione: -2,1% di farmaci Otc consumati nel 2010. I Sop in calo del 3,8%

Sono circa 318 milioni le confezioni di farmaci senza obbligo di prescrizione (Sop) vendute in Italia nel 2010, in calo del 3,8%rispetto ai volumi dell’anno precedente. I farmaci di automedicazione (Otc) rappresentano la quota più alta, pari al 74,2% e 236mila confezioni vendute (in diminuzione del 2,1% rispetto al 2009). Sono i dati resi noti dall’Anifa, che sottolinea come la farmacia resti il luogo di acquisto privilegiato, mentre rallenta la crescita di parafarmacie e corner della Grande Distribuzione.

Nel 2010 sono state circa 318 milioni le confezioni di farmaci senza obbligo di prescrizione vendute in Italia, in calo del 3,8%rispetto ai volumi dell’anno precedente, per un giro d’affari di 2.212 milioni di euro (+0,4%). Complessivamente, il comparto dei farmaci senza obbligo di prescrizione ha costituito nel 2010 il 17,4% del mercato farmaceutico complessivo a volumi e l’11,4% a valori.
All’interno della categoria, i farmaci di automedicazione (OTC) rappresentano il 74,2% con 236mila confezioni vendute (in diminuzione del 2,1% rispetto al 2009)  e una tenuta dei fatturati (+1,2%) per effetto dell’introduzione di nuovi prodotti da switch centralizzati. Più forte invece la flessione per i farmaci SP, quelli per i quali non è possibile fare pubblicità, che hanno in parte risentito della diminuzione di vendite di farmaci per tosse e raffreddore  - che rappresentano circa il 45% del totale delle confezioni - e di alcuni switch di prodotto da SP a OTC.
Questi i dati diffusi oggi dall’Anifa, che sottolinea come, all’nterno delle tre principali classi di prodotto, la più rilevante in termini di quota di mercato resti quella dei farmaci per le malattie da raffreddamento che ha fatto registrare però un calo del 5,6% nei consumi (109 milioni di confezioni) per un giro d’affari di 687 milioni di euro. Gli analgesici (con 65 milioni di confezioni e ricavi per 469 milioni di euro) e i prodotti per l’apparato digerente (69 milioni di confezioni e ricavi per 433 milioni di euro) assistono ad una contrazione dei volumi rispettivamente del  3% e 1,9%.
Per quanto riguarda i canali di vendita, la farmacia si conferma il luogo di acquisto privilegiato con il 91,8% del mercato a volumi e quasi il 93% a valori. I canali alternativi hanno guadagnato lo 0,4%. “In particolare – sottolinea l’Anifa -, ciò vale per le parafarmacie, in quanto la Grande Distribuzione Organizzata è rimasta invariata rispetto all’anno precedente. Di fatto, anche per il 2010 si assiste ad una stabilizzazione delle dinamiche competitive tra i diversi canali, con un rallentamento delle dinamiche di crescita da parte di parafarmacie e dei corner della Grande Distribuzione”.
L’andamento del mercato dei farmaci da banco ha mostrato quindi un trend sostanzialmente stabile, una tenuta dei fatturati ed una erosione dei volumi. “Questo – spiega l’Anifa - a causa di una stagione influenzale che, in ritardo sulle previsioni, ha inciso sulla contrazione delle vendite. Inoltre, il tasso medio di crescita nel periodo 2006-2010 è praticamente nullo, a dimostrazione di come i farmaci di automedicazione siano assunti, consapevolmente, solo all’insorgenza di piccoli disturbi e sintomi noti e transitori e di come quindi si va sempre più affermando una cultura dell’automedicazione responsabile”.
 

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