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Martedì 01 MARZO 2011
La metà dei maschi infettati dal Papillomavirus
Uno studio pubblicato oggi su The Lancet rivela che 38 maschi ogni mille vengono infettati ogni mese dal virus responsabile del cancro del collo dell’utero nelle donne. A conti fatti, corso della vita un maschio su due entra in contatto con il virus.
I nuovi dati rilanciano il tema della vaccinazione dei maschi per prevenire questo tumore nelle loro partner.
Per una donna sessualmente attiva è quasi impossibile sfuggire al Papillomavirus, il virus responsabile del cancro della cervice uterina.
Uno studio pubblicato oggi su The Lancet mostra infatti quanto sia elevata la diffusione del virus nella popolazione maschile. Secondo i ricercatori dell’H. Lee Moffitt Cancer Center di Tampa in Florida, del Ludwig Institute for Research on Cancer di San Paolo, in Brazile e dell’Instituto Nacional de Salud Pública di Cuernavaca, in Messico, ogni mese 38,4 maschi ogni 1000 contraggono l’infezione. E in più di due terzi dei casi si tratta di ceppi virali in grado di causare il cancro. A conti fatti, un maschio su due nel corso della propria vita entra in contatto con il virus.
Come già si sapeva, dallo studio condotto si quasi 1200 uomini tra i 18 e i 70 anni, è emerso che il principale fattore di rischio per contrarre l’infezione è l’attività sessuale. Per i maschi più promiscui (che hanno avuto più di 50 partner nel corso della vita) il rischio è più alto di 2,4 volte rispetto a chi è stato monogamo; aver avuto almeno tre partner di sesso maschile aumenta invece il rischio di 2,57 volte.
La ricerca ha inoltre calcolato la durata media dell’infezione: 7 mesi e mezzo se si considerano tutti i ceppi di Hpv, più di un anno se si considera soltanto il ceppo 16, uno di quelli in grado di causare il tumore.
“L’incidenza di infezioni genitali da Hpv - hanno osservato gli autori dello studio - è elevata e relativamente costante in tutti i gruppi di età sia in Brasile sia in Messico sia negli Stati Uniti. L’acquisizione di una nuova infezione è fortemente associata ai comportamenti sessuali con partner sia di sesso maschile sia femminile”. Inoltre, “abbiamo notato che non è presenzte nessuna associazione tra l’età e l’incidenza delle infezioni da Hpv”, hanno aggiunto i ricercatori. “I risultati dello studio - hanno concluso - forniscono dati sull’incidenza e la clearence delle infezioni da Hpv negli uomini di cui si sentiva fortemente la necessità. Si tratta di dati essenziali per lo sviluppo di strategie di vaccinazione anti-Hpv costo-efficaci”.
Proprio il tema della vaccinazione dei maschi è infatti l’argomento che più forte si solleva dallo studio. “Dal momento che l’infezione da Hpv nei maschi si ripercuote sul rischio di contrarre il tumore della cervice uterina nelle donne, la trasmissione e la protezione sono argomenti essenziali”, ha affermato in un editoriale pubblicato sullo stesso numero della rivista Joseph Monsonego, dell’Institute of the Cervix di Parigi. “Il rapporto costo-beneficio della vaccinazione eseguita sui maschi per proteggere le donne da questo tumore non è ancora stato chiarito”. Tuttavia, ha concluso, “la vaccinazione anti-Hpv dei maschi può proteggere non soltanto loro ma può avere implicazioni anche sulla salute delle loro parnter”.
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